Rifiuti italo-tunisini. “La Regione Campania ha speso fino ad ora 3,5 milioni di euro”.

3 milioni e mezzo di euro. A tanto ammontano fino ad ora le spese che la Regione Campania ha dovuto sostenere per la vicenda  relativa ai rifiuti italo-tunisini . E’ quanto si evince dalla risposta che il vicepresidente dell’ente Fulvio Bonavitacola ha  reso all’interrogazione della consigliera Marì Muscarà. Un milione e 750 mila euro è quanto speso finora, secondo i dati snocciolati da Bonavitacola, a cui si aggiunge il milione e 800 mila euro  per il servizio di smaltimento dei rifiuti ancora stoccati a Serre  di cui al decreto dirigenziale dello scorso 29 febbraio dove si sono approvati gli atti di gara. Bonavitacola fa  anche sapere che “ i costi sostenuti e rendicontati  saranno recuperati dalla Regione  mediante l’escussione  delle polizze fideiussorie  presentate dalla Sra a garanzia  del buon fine del trasporto transfrontaliero per un importo di circa 7 milioni di euro”.  Cifre che non hanno convinto la Muscarà, in particolare visto che dalle autorità tunisine come da altre parti coinvolte nella vicenda potrebbero arrivare richieste di risarcimento, superiori alla cifra complessiva  indicata dalla Regione e esclusivamente riferita a quanto potrebbe arrivare dalla azienda di Polla da cui è partita tutta la vicenda. Per la Muscarà resta ancora da chiarire, inoltre, il nodo degli altri rifiuti fermi in Tunisia presso la Soreplast e da rimpatriare , un argomento, secondo quanto spiegato da Bonavitacola, demandato ad una fase successiva. Intanto, sul fronte dell’inchiesta, il funzionario regionale 66enne Vincenzo Andreola, originario di Aquara, finito ai domiciliari si è visto revocare la misura dal Riesame.