Dopo quasi 5 anni, il Tribunale di Roma ha condannato i vertici di Rfi a risarcire il giovane operaio originario di Omignano vittima di un grave infortunio sul lavoro. I fatti risalgono alla notte tra il 17 e il 18 settembre 2020: il lavoratore, dipendente di un’azienda in regime di somministrazione per conto di Rete Ferroviaria Italiana, era impegnato lungo la linea Roma Tiburtina e Roma Casilina interessata da lavori di manutenzione, su un tratto interdetto al traffico per consentire i necessari interventi in sicurezza.
Un treno, però, nonostante il divieto, venne erroneamente convogliato verso il binario interessato da lavori, travolgendo l’operaio cilentano, che venne trascinato per diversi metri riportando ferite gravissime: sottoposto a cure intensive, con una iniziale prognosi riservata di 30 giorni, ha passato un lungo percorso di convalescenza durato oltre 6 mesi.
La Procura di Roma avviò immediatamente un’inchiesta, culminata con la condanna dei giudici nei confronti di Rfi, reo di aver dirottato il convoglio su un binario interdetto per lavori, violando le procedure di sicurezza e mettendo a rischio la vita degli operai. Rete Ferroviaria Italiana è stata così condannata a un risarcimento “cospicuo, quanto dovuto” nei confronti del giovane cilentano.