“Una famiglia che ha presso di sé un anziano ha presso di sé il più bello degli ornamenti e il più prezioso dei tesori”. E’ quanto recita un proverbio cinese che in questi tempi di coronavirus aiuta a comprendere l’importanza per la società anche di chi ha già alle spalle una lunga vita, perchè “ un anziano che muore – dicono in Africa – è una biblioteca che brucia” . Di biblioteche umane nelle ultime settimane ne sono andate in migliaia in fumo in tutto il mondo, pervia delle epidemia. Fortunatamente c’è chi resiste, probabilmente perché ha avuto il privilegio di vivere la tarda età al fianco dei suoi familiari e lontano da strutture sanitarie. Un privilegio di cui godono gli anziani dei piccolissimi Comuni del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, dove da sempre vengono coccolati dall’intera comunità. Forse è questo uno degli elementi che consente, da queste parti, il proliferare degli ultracentenari. A Caselle In Pittari sabato scorso ha spento 100 candeline Maria Salamone. Non si è mai sposata ed ha trascorso la sua vita circondata dall’ affetto delle tre sorelle, che non ci sono più, e dei nipoti. “ Zia Maria, come la chiamano tutti, ha basato la sua alimentazione sulla dieta mediterranea, ha aiutato i genitori nella coltivazione dei terreni e fino a quando ha potuto ha lavorato presso alcune famiglie di Caselle. Maria non ha mai lasciato il suo paese, che avrebbe voluto celebrare i suoi 100 anni con una grande festa. Purtroppo non è stato possibile a causa delle note disposizioni normative per l’attuale emergenza sanitaria. Il Sindaco Giampiero Nuzzo e il suo vice Gerardo Gallo muniti di mascherina hanno fatto visita all’anziana signorina e a nome dell’amministrazione e dell’intera comunità l’hanno omaggiata con una targa ricordo. Commossa la nipote Anna che, da diverso tempo, si prende cura di lei insieme ai figli. Per Caselle si tratta della seconda centenaria. Altri due invece hanno qualche anno in più 102 e 103. “ Per noi – ha detto il Sindaco – sono motivo di orgoglio “ . Quattro cittadini che hanno vissuto un secolo e oltre di storia Italiana, biblioteche che l’intero paese continua a proteggere, soprattutto adesso con il covid in agguato.
Antonietta Nicodemo