-COMUNICATO STAMPA-
Sintesi della problematica.
Parlare della sanità in Regione Campania, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa; tutti ne parlano ma poi!!!?? Si spera sempre nel politico di turno che faccia l’interpellanza, da noi richiesta, per poi passare ad altri PROBLEMI; non si comprende appieno che l’economia della nostra Regione perde pezzi importanti, se solo si pensa che ci si va a curare fuori regione o addirittura all’estero.
Il problema sta nel fatto che se ci dobbiamo pagare anche la sanità (a volte privata) non vedo come ci si possa rialzare da questa fase critica. L’Atto Aziendale ASL SALERNO approvato con delibera di giunta regionale n. 461 del 12/09/2024, un libro dei sogni che si scontra con la dura realtà dei fatti (decessi di neonati, strutture a scatola vuota e novazione di inaugurazioni di ospedali – vedi Agropoli), con aspetti kafkiani e surreali, dove un Governatore di Regione, rimanda la palla al Ministero della Salute per l’ennesimo disservizio subito per la chiusura dei
punti nascita. Altri capitoli se ne potrebbero aprire per le Case ed Ospedali di Comunità, altre truffe semantiche utili per buttare ulteriore fumo negli occhi degli incauti cittadini che pensano di avere un servizio sanitario gratuito come la Costituzione prevede. Alle prossime ed imminenti
elezioni regionali, che si terranno a fine novembre 2025, tutti fanno esercizi ermeneutici per dire la loro sulla sanità regionale, senza conoscere realmente lo stato dell’arte, in particolare i sindaci di un particolare colore politico (vedi il distretto sanitario della zona di Sapri), che fanno riunioni sterili ed insignificanti, ben consci che queste sono gravi responsabilità politiche che dovrebbe trovare una sola soluzione al problema: LE LORO IMMEDIATE DIMISSIONI.
Nel Golfo di Policastro, se si esamina la cartina politica dei rappresentanti territoriali, si nota che gli stessi bazzicano altri enti sovra comunali (Provincia di Salerno in primis), senza avere sufficiente competenza, non solo in materia sanitaria, ma anche negli altri settori, se solo si pensa che le nostre sono zone visitate dai turisti nei giorni festivi (solo alcuni) e 45 giorni estivi. Non sappiamo vendere il territorio avendolo inondato di facili e false promesse, che cozzano con la loro inettitudini ed incapacità legata ad un analfabetismo funzionale, specie da parte di coloro che, facendo solo propaganda pensano di risolvere i problemi della collettività.
La problematica dei punti nascita è nota a tutti, tranne a chi pensa che il problema si riconduca solo ad un aspetto economico; ma senza la messa a sistema del capitale umano presente con un’organizzazione degna di questo nome, si andranno a sistemare i soliti amici con UN
SISTEMA CLIENTELARE LEGATO A LOGICHE CLANISTICHE CHE, IN ALCUNI CONTESTI, SONO PROSSIMI AD ESSERE CONSIDERATE DELLE VERE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI A DANNO DELLA SALUTE DEI CITTADINI.
Pensare di avere un futuro si lega al discorso della natalità, dalle nostre parti negata per le politiche sociali e di servizi alla persona INESISTENTI CON PIANI DI ZONA CHE SONO REALMENTE STRUTTURE INSIGNIFICANTI, PROBABILMENTE OTTIME PER
SISTEMARE I PROPRI AMICI SENZA RITEGNO ALCUNO.
Non possiamo pensare di risolvere tutti i problemi della nostra amata terra, il Cilento, ma pensare che coloro che dovrebbero rappresentarci, sindaci, consiglieri comunali, provinciali e regionali, deputati e senatori, nulla fanno se non chiacchiere per scolparsi di ogni problema e caricarlo sulle spalle del Governo di turno, allora risulta più facile buttare la palla in campo avverso, ossia ritenendo che la sanità sia materia di taratura nazionale, mentre la sua gestione ed organizzazione non sono altro che gangli operativi della REGIONE CAMPANIA, UNICA RESPONSABILE DELL’ATTUALE SFASCIO DELLE STRUTTURE SANITARIE SUL TERRITORIO (LA TORRE CARDIOLOGICA DEL RUGGI DI SALERNO NE E’ UNA PLASTICA MANIFESTAZIONE DI INETTITUDINE).
Nel Cilento l’unica cosa che funzionava e che presentava un avanzo primario, unica in Italia, risultava essere l’ASL con distretto capofila a Vallo della Lucania; la sua fusione con quella inefficiente di Salerno ha decretato la fine della nostra sanità (siamo andati a coprire i buchi altrui); i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Oltre agli amministratori, anche i sindacati hanno fatto la loro parte senza dare spiegazioni valide su scelte scellerate della Regione Campania se non appoggiando direttamente le decisioni prese che hanno disintegrato una sanità funzionale ed efficiente, con la fuga dei professionisti sanitari ed infermieristici che hanno preferito solcare altri mari meno tempestosi.
Voglio inviare un appello ai politici che dovrebbero rappresentarci, indipendentemente dal colore politico, di prendere a cura la salute di una parte di questa terra abbandonata a se stessa; sicuramente nessuno prenderà a cuore le nostre sorti, in quanto le scadenze elettorali sono
ancora lontane (si dovrebbe votare una volta all’anno!).
Grazie per chi vorrà offrire un proprio contributo ad una giusta causa. Cordialità.
FRATELLI D’ITALIA
Resp. Terr. Prov. Salerno
Donato Riccio