Una festa unica nel suo genere che unisce fede e folclore, devozione e tradizione. E’ la festa di Sant’Antonio Abate a Vibonati che trasforma l’intero borgo e coinvolge le comunità religiose vicine in visita al bellissimo Santuario. Stamane il culmine dei festeggiamenti con la cerimonia della benedizione dei bambini, del lardo e degli animali che ha accolto tantissime persone sul sagrato della Chiesa e poi la Santa Messa presieduta dal vescovo Monsignor Antonio De Luca che ha esortato a vivere sull’esempio del Patrono, fonte di ispirazione nella storia per tanti uomini e donne. A concelebrare assieme al parroco don Vincenzo Contaldi, anche i sacerdoti che si sono succeduti negli ultimi anni alla cura della parrocchia di Vibonati, Don Martino e Don Elia. Molto partecipate la cerimonia e la lunga processione accompagnata da fuochi pirotecnici che è uscita sfidando il maltempo, il tutto anche grazie al ritorno di diversi emigrati. D’altra parte già nella serata precedente erano esplosi la gioia e l’amore per Sant’Antonio. A celebrare la Santa Messa giovedì è stato il Vescovo di Vallo della Lucania mons. Calvosa, segno del legame unico che questa ricorrenza ha creato da sempre tra le comunità. Poi si è assistito alla tradizionale accensione del fuoco con la legna raccolta con le carriole per il paese e si è vissuta l’emozione degli antichi suoni delle tradizione contadina con le ciaramelle, le zampogne e la sfilata dei campanacci arrivati da Caselle in Pittari pronti a esprimere la loro vicinanza al Santo fin dentro alla Chiesa. La serata è stata poi un tripudio di danze e convivialità mentre i vicoli suggestivi, come da tradizione, hanno accolto i visitatori offrendo in diversi punti oasi di ristoro aperti a tutti. Le celebrazioni per Sant’Antonio sono un’eredità importante che, nonostante tanti cambiamenti, resiste e coinvolge e va preservata come testimonianza di fede e simbolo di identità in grado di fungere anche da attrattore.
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