Si conclude con un nulla di fatto il Referendum 2025 che ha proposto agli elettori italiani cinque quesiti, quattro sul lavoro e una sulla cittadinanza. Alle ore 15:00 di lunedì, infatti, si è arrestata a poco più del 30% l’affluenza alle urne, con la Campania al 10° posto a livello nazionale con il 29,85%.
Come provincia, Salerno si piazza al 4° posto registrando il 27,54%, dopo Napoli, Avellino e Benevento: da Scafati a Sapri, insomma, ha votato soltanto 1 salernitano su 4, una media molto bassa, complice il caldo di questo fine settimana che ha trattenuto gli elettori al mare e i tanti appelli all’astensionismo.
Tra i casi da segnalare quello del Comune di Volla, nel napoletano, unico centro campano a votare anche per il ballottaggio delle amministrative: qui il quorum è stato ampiamente superato con il 51,93%. In provincia di Salerno, invece, al primo posto si classifica Bellosguardo con il 37,34%, seguito da Pellezzano, Baronissi, Sant’Arsenio e Fisciano.
Oltre la metà dei comuni salernitani, però, non hanno superato nemmeno il 25% di affluenza alle urne, e quasi un quinto è rimasto sotto il 20%. Vince dunque la fuga dalle urne, confermando le attese della vigilia, con la maggior parte dei salernitani che scelgono di non votare, facendo così fallire il Referendum 2025 sui cinque quesiti promossi da CGIL e +Europa.
“Non aver raggiunto il quorum non è una sonora sconfitta, come vuol far credere quella parte politica che le ha tentate tutte in queste settimane, mettendo in campo persino la Presidente del Consiglio”. A parlare è il Segretario Generale della CGIL Campania, Nicola Ricci, commentando l’esito del Referendum su lavoro e cittadinanza.
“Insieme a tante associazioni e partiti politici – ha detto – abbiamo rinvigorito la democrazia”.