Santa Marina, illegittimo il demansionamento di Berretti. La Cassazione annulla sentenza e riapre il caso.

E’ illegittimo il demansionamento subito  dall’architetto Antonio Berretti da parte del Comune di Santa Marina nel 2007. A dirlo è la Corte di Cassazione che, con l’ordinanza pubblicata nella giornata di giovedì,  ha accolto il primo motivo del ricorso presentato dal legale del lavoratore, l’avvocato Franco Maldonato, e ha annullato la sentenza impugnata rinviando alla Corte d’Appello di Napoli la questione. Si tratta di un annullamento che travolge una “doppia conforme’  in quanto la Suprema Corte con la sua pronuncia di fatto ha ribaltato sia  il giudizio di primo grado del Tribunale del lavoro di Sala Consilina sia quello della Corte d’appello che lo aveva confermato. La vicenda risale al 2007 quando poco dopo il suo insediamento il sindaco di Santa Marina modificò l’organizzazione degli uffici comunali dividendo l’Ufficio tecnico in due settori, quello dei Lavori Pubblici e quello dell’Urbanistica, destinando l’architetto Berretti, prima a capo dell’intero Ufficio, al primo settore e successivamente estromettendolo anche da esso, relegandolo in una stanzetta con un progressivo demansionamento. Da qui l’avvio della causa che ora, giunta al terzo grado, ha visto la Corte di Cassazione riconoscere le tesi della difesa del  lavoratore , accogliendo il ricorso sul demansionamento e riconoscendo con esso anche l’illegittimità della suddivisione dell’Ufficio tecnico.   Ora la questione torna in mano alla Corte d’appello di Napoli che dovrà decidere nel merito applicando il principio enunciato dalla Suprema Corte.