Caso Alfieri, sospeso dal Pd e dalla carica di sindaco e presidente della Provincia di Salerno. Al suo posto i vice Di Filippo e Guzzo.

Dopo la sospensione dal Partito Democratico, decisa dal partito in virtù di un regolamento interno, per Franco Alfieri, finito in carcere per presunti appalti truccati in comune,  arriva anche la sospensione dalla carica di sindco di Capaccio Paestum e presidente della provincia di Salerno. A disporlo, questa mattina, è stato il prefetto di Salerno.  A guidare i due enti fino alle prossime elezioni comunali saranno, come facente funzioni, Maria Antonietta Di Filippo in municipio e Giovanni Guzzo a Palazzo Sant’Agostino.  Ora il leader del Pd salernitano deve concentrarsi sulla difesa e mettere da parte la politica con la quale era riuscito a raggiungere traguardi importanti e la stima del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca. Da record i consensi che otteneva nelle campagna elettorali anche quando era interessato da inchieste giudiziarie. Proprio a Capaccio,   finì nel mirirno della giustizia , nel 2019, anche il corteo di ambulanze organizzato  per festeggiare l’elezione di Alfieri a sindaco, allora per il suo primo mandato. Nel giugno scorso la sua rielezione nella città dei Templi con una maggioranza bulgara, fu proclamato sindaco al primo turno con 87, 35 % dei voti. Alfieri ha anche un altro record quello di aver amministrato, con la fascia tricolore,  tre distinti comuni del Cilento: Torchiara, Agropoli e Capaccio Paestum. Diversi gli incarichi ricoperti con il Pd  a livello provinciale, regionale e nazionale. Una carriera politica brillante, bloccata dalla giustizia, mentre la politica Campana è concentrata sulle regionali 2025. Elezioni per le quali il Pd non avrebbe potuto fare a meno di riservagli, nell’interesse del partito,  un ruolo di primo piano