Omicidio Vassallo, dopo 14 anni la svolta. Quattro agli arresti. In manette anche il Colonnello Cagnazzo.

Dopo 14 anni le indagini sull’assassinio del sindaco Angelo Vassallo giungono ad un punto. I Carabinieri del Ros hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare  firmata dal gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della procura diretta da Giuseppe Borrelli nei confronti di 4 persone. Agli arresti sono finiti il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, l’ex militare dell’Arma Lazzaro Cioffi, il pentito Romolo Ridosso  e l’imprenditore di Scafati Giuseppe Cipriano, indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia sul caso Vassallo  per  concorso in omicidio con l’aggravante del metodo camorristico e già sottoposti a perquisizione a luglio 2022. Due anni lunghi e silenziosi, quelli trascorsi da allora, durante i quali però la Procura ha continuato a lavorare arrivando ora a degli arresti eccellenti che confermerebbero lo sfondo del delitto : un grosso traffico di droga al porto di Acciaroli organizzato dal clan Romolo-Ridosso icon il contributo di carabinieri infedeli e imprenditori salernitani. Un affare  a cui Angelo Vassallo si era opposto con forza pronto a denunciarlo alla Procura di Vallo e per cui ci ha rimesso la vita. Il colonnello Cagnazzo, che si è sempre dichiarato innocente, è accusato di aver organizzato il delitto e di aver provato a cancellare le prove. Fu lui che venne filmato sull’affollata scena del delitto a poche ore dallo stesso, e che , servendosi anche del sottoposto Cioffi, controllò le immagini registrate da una telecamera di videosorveglianza al porto, i cui filmati vennero trasferiti presso la caserma di Castello di Cisterna, di cui era comandante, in maniera del tutto irregolare visto che non aveva nessuna delega per le indagini. Fu sempre lui a redigere l’informativa che portò ad indagare Bruno Humberto Damiani, con un’operazione ritenuta di depistaggio . Giuseppe Cipriano invece è  l’imprenditore di Scafati, già titolare del locale cinema che nell’anno dell’omicidio del sindaco pescatore, il 2010, prese in gestione una sala cinematografica ad Acciaroli. Il suo nome venne fuori dall’ascolto di un pentito del clan Loreto-Ridosso di Castellammare di Stabia, Romolo Ridosso, anche lui finito oggi agli arresti.