Capaccio, la Giunta si smarca da Alfieri. Votata la costituzione di parte civile nel processo che inizierà il 4 febbraio.

La Giunta comunale di Capaccio Paestum si smarca dal suo sindaco sospeso Franco Alfieri. Con una delibera votata il 28 gennaio l’esecutivo guidato dalla vice Maria Antonietta Di Filippo  decide di costituirsi parte civile nel processo con giudizio immediato che inizierà il prossimo 4 febbraio presso il Tribunale di Salerno a carico di Alfieri, della sorella Elvira, degli imprenditori D’Auria e De Rosa, del funzionario di Capaccio Carmine Greco e dell’ex capo staff Campanile, tutti accusati di corruzione e turbata libertà degli incanti nell’ambito degli appalti sulla pubblica illuminazione di Capaccio. Per questo è stato dato mandato all’Avvocatura comunale nella persona del legale Raffaele  Carpinelli. C’è chi parla di atto dovuto. Nelle premesse della delibera si spiega che il Comune è stato individuato dal pm quale persona offesa nella vicenda  e in linea con la legge può dunque, come portatore di interessi collettivi,  costituirsi parte civile  per ottenere anche il risarcimento di danni materiali, morali e d’immagine derivanti dai reati commessi. Ma di fatto si tratta di una decisione senza precedenti che dal punto di vista politico assume il significato di una presa di distanza,  con la Giunta che di fatto scarica Alfieri dopo le ultime vicende giudiziarie. E se c’è chi dunque nel documento legge un’assunzione di responsabilità, le opposizioni a Capaccio  vi trovano invece il la per chiedere le dimissioni della Giunta. L’ex candidato a sindaco Carmine Caramante definisce la vicenda “Cronaca di un amore finito” e commenta: “Alfieri ne prenda atto e stacchi la spina ad una giunta che gli chiede i danni…  e a sua volta  rassegni le dimissioni constatando l’inutilità di resistere per portare avanti un’amministrazione che gli ha voltato le spalle.”