Come annunciato, il Consiglio regionale della Campania nella giornata dell’8 luglio ha approvato la proposta di legge che riconosce come zone disagiate le isole di Capri, Ischia e Procida, e i Comuni di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri . L’obiettivo dichiarato del provvedimento “ tutelare quelle aree geografiche particolarmente svantaggiate, prevedendo ambiti di intervento quali lo sviluppo della mobilità, il potenziamento dei servizi sanitari, l’innalzamento degli standard operativi, tecnologici…” . La legge è stata votata all’unanimità anche con il contributo dei consiglieri di centrodestra ma il dibattito è stato acceso con Fratelli d’Italia che ha parlato di demagogia, visto che la Regione poteva chiedere la deroga, e di legge doppione. Per il pentastellato Michele Cammarano la legge è almeno un tentativo di salvare il punto nascita di Sapri.
Se la politica si affida a questo provvedimento e guarda con attesa all’11 luglio quando il Governo deciderà se far uscire la Campania dal piano di rientro, i tecnici vanno avanti sulla base delle disposizioni ricevute. Come affermato dinanzi a politici e sindacati dal Direttore Generale dell’Asl Sosto per cui in base alla delibera di giunta regionale, da settembre non si partorirà più a Sapri e a seguire medesima sorte toccherà a Polla e Vallo.