Dodici mesi di interdizione dall’esercizio della professione medica e la sospensione dall’attività da professore ordinario presso il Dipartimento di Medicina, Chirurgia ed Odontoiatria dell’Università degli Studi di Salerno e da coordinatore della Scuola di Specializzazione di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Questo il provvedimento notificato al professor Carmine Alfano, finito nella bufera nel giugno 2024 per presunti comportamenti vessatori e frasi sessiste nei confronti di alcuni suoi studenti.
L’inchiesta, partita da diversi audio registrati e poi diffusi dagli specializzandi, costò al professore la sospensione disposta dall’Ateneo salernitano, terminata a giugno scorso, e anche il ritiro dalla corsa a sindaco a Torre Annunziata, a un passo dal ballottaggio. Ora la stangata in quanto, come emerge dalla nota della Procura di Salerno, il professore aveva creato un clima di sopraffazione psicologica nei confronti dei suoi studenti, arrivando anche a favorire alcuni suoi prediletti a discapito di altri specializzandi.
La Procura però è andata più a fondo: secondo quanto reso noto, Alfano avrebbe anche effettuato interventi di chirurgia estetica “pura” favorendo amici e conoscenti, ai quali bastava presentare una ricetta medica con prestazione dichiarata d’urgenza, benché non ci fossero i presupposti trattandosi di interventi estetici, per saltare le liste d’attesa e addebitando i costi al Servizio Sanitario Nazionale. Il professore è dunque ora accusato di stalking, concussione, falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato, mentre l’Ateneo e il Ruggi hanno annunciato di procedere agli atti consequenziali di competenza.