Camerota, morte al Ciclope. Condanna bis per il titolare della discoteca.

Confermata anche in secondo grado la condanna a due anni e mezzo di reclusione per Lello Sacco, titolare della discoteca il Ciclope di Marina di Camerota, dove nella notte tra il 10 e l’11 agosto del 2015 perse la vita il giovane Crescenzo Della Ragione. La Corte d’Appello di Salerno martedì pomeriggio ha confermato quanto chiesto dal Procuratore generale a novembre 2023 chiudendo così anche il secondo grado di giudizio che si era aperto con la richiesta della difesa dell’imputato di rinnovare il dibattimento, cosa contrastata dalla famiglia di Crescenzo e non accolta dai giudici, vista la lunghezza e complessità dello stesso tanto che il processo di primo grado era durato sette anni. Quindi tempi rapidi per la giustizia d’appello che si è pronunciata per una condanna bis. Crescenzo era un giovane studente di Giurisprudenza che arrotondava facendo a volte il cameriere. In quella terribile notte di San Lorenzo, la festa del Ciclope, a causa del maltempo venne trasferita dalla spiaggia alla discoteca, dove già in precedenza si erano verificati dei crolli. Qui durante la serata si staccò un masso dal costone che finì addosso al 27enne schiacciandolo a morte secondo quanto dichiarato dalla perizia legale. Unico responsabile in questa vicenda è stato ritenuto il titolare del Ciclope. In abbreviato fu condannato il buttafuori di Napoli per favoreggiamento avendo fatto sparire l’arma del delitto, ossia proprio il masso  che colpì Crescenzo. Gli amministratori e i tecnici di Camerota invece vennero prosciolti e non furono sottoposti a processo.