Tragedia ad Agropoli, la figlia rompe il silenzio: “Mio padre era buono”.

«La situazione che c’era in casa la so solo io e due o tre persone più strette, e così dovrà essere, chiedendo a chi sa di non dire nulla in giro.” Così rompe il silenzio la figlia tredicenne di Vincenzo Carnicelli e Annalisa Rizzo, i coniugi trovati morti in casa ad Agropoli lunedì mattina. Un grido di dolore il suo che affida ad una storia su Instagram per provare a fermare le tante chiacchiere e voci che girano in paese come sui media, segno che al bombardamento ha finito per essere sottoposta anche lei,  e provare a far capire chi erano davvero i suoi genitori. “ Sull’accaduto- scrive – ci sono state fin troppe incomprensioni e notizie false e nessuno spiega la situazione per come era…non c’era alcun tipo di violenza in casa da parte di nessuno, perché non sarei arrivata fin ora senza avvisare nessuno” Poi la difesa del padre, additato come responsabile della tragedia. “ Chi conosceva mio padre sa quanto fosse buono, continuerò a dirlo nonostante le azioni che ha commesso perché io so com’era fatto papà e so quanto lui non abbia reagito, fino a farlo in modo esagerato. Non sto assolutamente giustificando le sue azioni perché mia mamma avrebbe potuto far di tutto, ma mio padre non avrebbe mai avuto il diritto di fare quello che ha fatto”. Infine l’appello “Vi chiedo di avere rispetto e di non essere invadenti” in difesa di quelli che definisce “ I miei angeli per sempre”. La 13enne è stata ascoltata dal magistrato. Le sue parole, unite al fatto che la ragazzina sarebbe stata in casa al momento della tragedia, la rendono di fatto l’unica a poter chiarire meglio la vicenda. Intanto il fratello di Vincenzo Carnicelli, Antonio, si unisce  alla richiesta di fermare le menzogne. “Siamo due famiglie che abbiamo subito questo immenso dolore- ha scritto su Fb- non ci sono delinquenti. Rispettate il nostro dolore”.