Omicidio di Marzia Capezzuti. Chiuse le indagini preliminari.

Chiuse le indagini preliminari sull’omicidio di Marzia Capezzuti, la 29enne milanese torturata e uccisa nel marzo 2022, ma il cui cadavere è stato ritrovato in un casolare a Pontecagnano Faiano soltanto nell’ottobre dello stesso anno. Contestati a Barbara Vacchiano e il marito Damiano Noschese, attualmente in carcere per l’omicidio di Marzia, ben 6 capi d’imputazione. I due sono accusati di aver ridotto la 29enne in uno stato di incapacità di intendere e di volere contro la sua volontà e con violenze e maltrattamenti, ma anche di sequestro di persona, indebito utilizzo di carta di credito, maltrattamenti in famiglia, omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Tutti reati commessi in concorso, e qualcuno, anche in modo continuato. Il figlio della coppia, invece, minorenne, è attualmente sottoposto a giudizio e in attesa di perizia psichiatrica. Resta ancora aperto il primo fascicolo di indagine nel quale risultano indagati per maltrattamenti anche gli altri due figli della coppia, Vito e Annamaria, e due persone estranee alla famiglia. Nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari viene ripercorsa l’intera vicenda e lanciate pesanti accuse sul clima di omertà per ostacolare la pubblica e privata difesa. Nel documento, viene anche ribadito che le violenze avvenivano davanti all’ultimo figlio della coppia, di soli 7 anni, e di come Marzia non fosse libera neanche di scegliere cosa mangiare e se ciò avveniva, di come il suo piatto fosse sempre condito con il peperoncino per renderlo immangiabile. Secondo la Procura, la ragazza sarebbe stata uccisa quando i componenti della famiglia Vacchiano-Noschese sarebbero venuti a conoscenza delle indagini in corso per maltrattamenti. Ora, stando a quanto raccolto dagli inquirenti, Barbara e Damiano rischiano l’ergastolo.