Nocera, sesso per evitare gli sfratti. Ufficiale giudiziario in carcere a Vallo della Lucania.

Dai domiciliari a dietro le sbarre. Questa mattina i Carabinieri di Nocera Inferiore hanno eseguito l’ordinanza di misura cautelare in carcere nei confronti dell’ufficiale giudiziario 65enne di Roccapiemonte che a settembre 2023 venne raggiunto dai domiciliari per essersi fatto corrompere in cambio di sesso ma anche soldi e finanche generi alimentari per evitare sfratti, ritardare notifiche  e rivelare atti coperti da segreto, come ad esempio far sapere quando sarebbe arrivata una notifica in modo da permettere al  destinatario di non farsi trovare. L’uomo aveva fatto ricorso contro la misura cautelare al Riesame. Il tribunale  però aveva ritenuto gravi gli indizi di colpevolezza emersi a suo carico anche in ordine ad altri due capi di imputazione aggiuntisi nel prosieguo delle indagini e  aveva perciò ritenuto più idoneo l’arresto in carcere. Di qui l’ulteriore ricorso da parte dell’ufficiale giudiziario in Cassazione che però ha ritenuto a sua volta inammissibile l’appello aprendo la strada per gli arresti in carcere. Questa mattina il 65 enne è stato trasferito presso il carcere di Vallo della Lucania. Le due donne che hanno denunciato di aver subito un rapporto sessuale completo e per evitare uno sfratto erano entrambe in condizioni socio-economiche precarie. Ma tra gli altri episodi contestati all’ufficiale giudiziario c’è anche quello della cassetta di pomodori consegnatagli  da un’azienda  conserviera di Sant’Antonio Abate per evitare all’imprenditore la notifica di una richiesta di rinvio a giudizio. La procura durante l’inchiesta ha messo in evidenza sia la gravità di queste pratiche che hanno avuto un riflesso sui tempi di celebrazione e definizione dei provvedimenti sia l’immediata disponibilità di avvocati e privati cittadini a sottomettersi ad azioni corruttive. Nell’inchiesta sono in tutto 15 gli indagati.