Concessioni demaniali, balneari in agitazione. “Subito una legge”.

Troppe incertezze, necessaria una legge che  disciplini in base alle normative europee tutta la materia delle concessioni demaniali . Questa la richiesta emersa martedì  presso la sede della Confcommercio durante il direttivo del Sindacato Italiano Balneari di Salerno presieduto  da Alfonso Amoroso e a cui ha preso parte anche il presidente nazionale del Sib Antonio Capacchione. Al centro della discussione l’attuale stallo normativo vigente in Italia dopo la direttiva Bolkestein, un empasse che rischia di paralizzare gli investimenti  nel settore e , come ha detto Capacchione, anche di non far partire i servizi estivi tra qualche mese. Sì, perché i balneari sono sul piede di guerra. Non si escludono forme di protesta a livello nazionale che potrebbero scattare a Roma già nei prossimi giorni e che d’estate potrebbero portare a non garantire più il servizio per far pesare la sua importanza. Capacchione d’altra parte ha rivendicato la virtuosità del modello italiano dove la balneabilità attrezzata- ha  detto- funziona e ci viene anche invidiata e ha evidenziato come la Bolkestein con la riduzione dei tempi delle concessioni rischia di portare  a investimenti  minimi e a costi più levati per massimizzare i guadagni.  Nel corso del direttivo a prendere la parola è stato anche l’avvocato Gerardo Guzzo, che da tempo si sta occupando della complessa vicenda delle concessioni balneari e che ha aggiornato sullo stato dell’arte,  in particolare sul conflitto tra i giudici e il Parlamento in materia, e le prospettive per la balneazione in Italia. Dai balneari è risuonata forte la richiesta di una legge che applichi il diritto europeo e dia finalmente certezze. Per premere su Governo e  Parlamento  i balneari sono pronti a proclamare lo stato di agitazione nazionale.