Ammanchi alle poste di Sala, arrestato ex dipendente

Si è svolto questa mattina l’interrogatorio di garanzia di Costantino Cetrola, l’ex dipendente delle Poste accusato di ammanchi per circa 630mila euro e finito in carcere a Potenza. L’uomo originario di Vibonati ma da tempo residente a Padula è stato raggiunto  da un’ordinanza di custodia cautelare  in carcere unitamente ad un decreto di sequestro di circa 630mila euro. Ad agire i carabinieri della Compagnia di Sala Consilina e la Guardia di Finanza di Potenza su disposizione della procura potentina guidata da Francesco Curcio.L’uomo è ritenuto gravemente indiziato di plurime condotte  contro il patrimonio, la fede pubblica e la libertà personale.  Tutto sarebbe partito dalle denunce di una ventina di utenti dell’ufficio postale di Sala Consilina presso cui lavorava prima di venire licenziato. Secondo le indagini scaturite, Cetrola avrebbe effettuato delle anomale operazioni di svuotamento  dei conti correnti dei clienti  abusando del rapporto di fiducia instaurato con loro . A volte avrebbe prelevato direttamente le somme , avendo disponibilità delle carte libretto e dei pin relativi, altre avrebbe fatto inserire agli ignari clienti più volte il pin relativo al proprio conto corrente  sottraendo a loro insaputa  il denaro,  e altre ancora  avrebbe operato  su conti intestati a terzi contraffacendo la firma e incassando vaglia circolari. Pare inoltre che l’ex dipendente si sarebbe inserito nel sistema informatico per ragioni estranee alle sue funzioni  per aprire libretti di risparmio postale e compiere azioni fraudolente  sottraendo denaro agli intestatari dei conti. Le somme di denaro prelevate sarebbero poi state in parte dirottate  su conti esteri dove eseguiva operazioni di trading . Una parte  sarebbe stata impiegata anche  per l’acquisto di oro, bit-coin e valuta estera. Cetrola, assistito dall’avvocato Luigi Arnone,  questa mattina si è avvalso della facoltà di non rispondere, vista la mole dei documenti relativi al complesso caso che dovrà essere sottoposto al vaglio giudiziario . Siamo infatti ancora in fase di indagine preliminare. Anche la permanenza in carcere dell’indagato è da valutare in quanto le sue condizioni fisiche potrebbero essere ritenute incompatibili con il sistema carcerario.