Riaperto il Santuario del Monte Gelbison. Polemiche sulla statua restaurata della Madonna.

Sono tornati i canti sulla vetta del Monte Gelbison. Domenica ha riaperto le sue porte il Santuario dedicato alla Madonna. Alla presenza del Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania mons. Vincenzo Calvosa i pellegrini, partiti da ogni parte del Cilento e non solo, si sono riuniti nella piazza e poi nella Chiesa per celebrare la riapertura dello storico luogo sacro ed esprimere la propria devozione alla Madonna. Le cente sono partite da Novi Velia e arrivate sul Sacro Monte. Antichissimi i rituali che accompagnano questo momento e che sono stati nuovamente celebrati. Il santuario rimarrà aperto  e meta di pellegrinaggi fino alla seconda domenica di ottobre. Domenica è stata anche l’occasione per  disvelare la Statua  restaurata della Madonna, una cosa che già nei giorni precedenti, quando la Diocesi ha mostrato le immagini del simulacro, non ha mancato di destare polemiche. Il restauro  a cura della Soprintendenza infatti  ha voluto restituire i colori originali della statua, che si sospetta risalga addirittura al ‘500, riportandola alla sua antica bellezza in quanto nel tempo– ha spiegato la Diocesi – era stata scurita per richiamare le sue presunte origini orientali e aveva visto ridipinti gli occhi che in origine erano di vetro. Tutto ciò ha disorientato i fedeli che si sono trovati di fronte ad una Statua con i colori dell’incarnato molto più chiari e delicati  e un aspetto ben diverso da quello a cui si era abituati. Alcuni dunque hanno lodato l’azione di recupero compiuta, mentre altri hanno malvisto la perdita di quei tratti a cui erano ormai devoti. Comunque sia domenica  la Statua restaurata è tornata al suo posto nella nicchia del santuario tra canti, preghiere e commozione.