Estratto da “Il Denaro”
UN IMPEGNO al servizio del territorio: la Banca Monte Pruno – Credito Cooperativo di Roscigno e Laurino, ha un ruolo centrale nelle strategie di sviluppo in una vasta area a cavallo delle province di Salerno e Potenza. Il presidente Anna Miscia e il direttore generale Michele Albanese parlano dell’attività della Bcc e delle strategie di sviluppo- In che modo la Bcc Monte Pruno riesce ad essere un sostegno per lo sviluppo del territorio? Per essere a sostegno del territorio – risponde il presidente Anna Miscia – in primo luogo, c’è la necessità di viverlo, cioè di essere presenti quotidianamente. Se viene assicurata una presenza costante il territorio percepisce il tuo impegno ed è meno difficoltoso creare ricchezza e sviluppo. La nostra Banca ha, da sempre, attuato questa strategia operativa, diventando un punto di riferimento e trasformando i valori in azioni concrete. L’attuale situazione economica imponeva già da tempo un cambio di rotta, che mirava alla stretta vicinanza con il territorio, e le BCC hanno ben inteso quest’esigenza dimostrando sensibilità e concretezza. Ne sono una testimonianza i valori di crescita dei finanziamenti, ancora una volta in controtendenza rispetto all’andamento globale del settore bancario. Qual è la vostra filosofia di intervento? La filosofia che ogni giorno realizziamo – dice il direttore generale Michele Albanese – si basa sui fatti, sulla concretezza. Infatti se da un lato ci rendiamo disponibili all’ascolto, alla volontà di creare soluzioni e di non lasciare sole le persone e le imprese nel momento del bisogno, dall’alto lato creiamo un trend di crescita annuo sui finanziamenti erogati alla clientela rispetto alla fine del 2013 pari all’8,5%, circa 20 milioni di euro di risorse in più messe all’interno dell’economia locale. Questi sono i fatti che mettiamo in circolo, questa è la concretezza che mettiamo in campo a favore del territorio. Non è un problema di rating, non sarà mai un problema di garanzie, la nostra filosofia si fonda sull’analisi del cliente, in quanto non conosciamo solo gli indici di bilancio, ma la sua storia, la sua vita, la sua serietà, la sua capacità di generare reddito. Questi sono elementi senza prezzo, difficili da valutare e misurare. È un comportamento che dovrebbe essere osservato con maggiore attenzione da parte di tutti gli operatori del settore bancario; noi, come Banche di credito cooperativo, raccogliamo e impieghiamo tali risorse all’interno dello stesso territorio, senza disperdere ricchezze al di fuori: è un punto di forza enorme, che ci consente di creare quello che ci piace definire il circuito del progresso, dove la banca diventa allo stesso momento attrattore e sviluppatore di progresso nella propria zona di competenza. Che bilancio può trarre di quest’ultimo anno? Il bilancio da tracciare per la fine del 2014 è certamente positivo. Gli obiettivi prefissati dal Consiglio di Amministrazione sono stati ampiamente raggiunti. E faccio riferimento sia a quanto programmato in termini economici, patrimoniali e reddituali, dove l’azienda è stata capace di crescere a ritmi più intensi rispetto a quanto realizzato nel 2013, sia a quanto preventivato dal punto di vista strategico, in quanto, l’apertura del 3 novembre della sede distaccata a Potenza ha rappresentato il grande obiettivo raggiunto da parte dell’azienda. C’è soddisfazione, c’è entusiasmo da parte dell’intera struttura, in quanto l’azienda si è dimostrata capace di creare ricchezza e valore, tanto che una ricerca condotta tra tutte le banche italiane per dimensione ha evidenziato come la Banca Monte Pruno fosse sul podio dei creatori di valore. Un risultato che ci riempie di orgoglio, soprattutto, perché il nostro impegno viene riconosciuto, non solo dal territorio. Se a questo aggiungiamo che l’utile d’esercizio del 2014 sarà sui valori record del 2013 (intorno ai 3 milioni di euro) e che sono aumentati i posti di lavoro all’interno della nostra azienda posso francamente affermare che si è trattato davvero di un anno molto positivo per noi. Che spazio c’è per i giovani? Sfondiamo una porta completamente – dice il presidente -. I giovani rappresentano e rappresenteranno il vero punto di forza della Banca Monte Pruno. Spazio ai giovani per noi significa sia avere un’età media dei dipendenti prossima ai 35 anni, ma anche vicinanza e prossimità alle loro esigenze. Siamo stati la prima Banca in Campania a creare un’Associazione (l’Associazione Monte Pruno Giovani), aperta ai giovani figli di soci e di clienti per diffondere tra le giovani generazioni i sani valori della vita. È un progetto importante che ci ha permesso di creare tante relazioni positive avvicinando i giovani alla nostra Banca ed al nostro modo di vivere il territorio. Oltre a questo siamo molto attivi verso i progetti imprenditoriali dei giovani, delle start up, delle nuove tecnologie, della formazione. Tutto ciò per noi sono investimenti sui quali costruire il futuro. Come è diffusa la vostra rete ? La Banca Monte Pruno – conclude il direttore generale – sviluppa la sua attività tra la provincia di Salerno e la Basilicata. Abbiamo unito un territorio con tante caratteristiche in comune partendo dagli Alburni, passando dal Cilento, dal Vallo di Diano, dal Golfo di Policastro, dalla Val d’Agri e fino a Potenza. La nostra zona di competenza copre più di 60 Comuni e lo facciamo con 11 filiali, una sede legale a Roscigno, una sede amministrativa a Sant’Arsenio ed una sede distaccata a Potenza. E’ un’area molto vasta che si arricchisce ogni anno di nuovi territori. Quest’anno è stata la volta di Potenza e dei suoi paesi limitrofi, lo scorso anno, invece, di un centro importante nel Cilento come Vallo della Lucania. La diffusione della nostra rete proseguirà con l’approvazione del nuovo Piano strategico 2015-2017 che prevede l’ingresso in nuovi mercati con potenzialità interessanti ed il rafforzamento dei presidi operativi sul territorio, anche in controtendenza rispetto a ciò che succede presso i grandi gruppi bancari, perché la nostra filosofia di essere una Banca vicina alla gente non ci consentirà mai di sostituire l’uomo ai terminali tecnologici. Il nostro modo di fare Banca è differente perché vogliamo il contatto con la gente, lo scambio di informazioni, il confronto continuo, vogliamo un rapporto che sia guidato dall’empatia. Questo è il nostro valore aggiunto, questa è la nostra forza, questa è la nostra Banca, la Banca amica.