E’ iniziato presso il Tribunale di Vallo della Lucania il processo contro Daniele Infante, ritenuto responsabile della morte di Ferdinando Tomei. Il 38 enne di Ascea il 3 febbraio 2023 morì a Vallo della Lucania, schiacciato dal cancello del supermercato in cui lavorava e che, come ogni sera, a fine giornata, era solito chiudere. Quella volta mentre lo tirava con le mani, gli finì addosso. Per lui non ci fu nulla da fare, ma non poteva essere altrimenti se si considera che si trattava di un cancello in ferro, molto pesante. Basti pensare che per spostarlo fu necessario una gru. E’ il processo ruoterà, come è facile immaginare, sulla sicurezza di quel cancello ma anche su chi era realmente titolato a chiuderlo. Certo è che Tomei quella sera prima di andare via stava provvedendo alla sua chiusura che, solitamente, avveniva tra le 21,30 e le 21,45. Quella sera ad accorgersi di quanto era accaduto fu una coppia di fidanzatini che subito allertartò i carabinieri. I primi due giunsero intorno alle 22,15 e saranno proprio loro i primi testimoni che dovranno comparire davanti al giudice nella prossima udienza del processo, fissata per il 13 maggio. Per la vittima, si sono costituiti parte civile, la sorella assistita dall’avvocato Angelo Segreto, e anche i genitori, la vedova e il figlio, di poco più di due anni . Tutti e quattro sono assistiti dagli avvocati Michele e Paolo Avallone. A sostegno della loro linea difensiva anche una perizia che attesterebbe che il cancello non era in regola con le norme sulla sicurezza. L’unico imputato, legale rappresentante della società che gestisce il supermercato, avrebbe dalle sue parte documenti che attesterebbero la sua innocenza.