Si chiudono con 13 indagati le indagini preliminari per gli attentati commessi tra settembre 2023 e febbraio 2024 nel quartiere Matierno a Salerno. Ai due principali indiziati, Giuseppe Pietrofesa e Alfonso Irno, arrestati lo scorso giugno, il primo per detenzione illegale di armi e munizioni e minaccia aggravata dall’uso delle armi, il secondo per tentato omicidio e, anche lui, per detenzione illegale di armi e munizioni, il pm ha associato una serie di altri indagati a piede libero che avrebbero aiutato ad eludere le indagini o acconsentire alle azioni criminose. Due gli episodi sotto accusa, entrambi avvenuti a Matierno.
Il primo del 15 settembre 2023: secondo quanto ricostruito, entrambi gli indagati sarebbero coinvolti, a vario titolo, nell’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Prima Irno avrebbe sparato contro l’abitazione della famiglia Pietrofesa, il quale nello stesso giorno, dopo un’accesa lite tra Alfonso e una familiare di Giuseppe, avrebbe esploso 4 colpi di pistola verso Irno, causandogli ferite potenzialmente mortali. Quest’ultimo, sarebbe poi il responsabile della seconda sparatoria del 1° febbraio 2024, in cui avrebbe minacciato con una pistola il titolare di un bar del posto.
Secondo quanto si legge nel provvedimento di conclusione delle indagini preliminari, notificato nei giorni scorsi, familiari e persone vicine ai due indiziati avrebbero in qualche modo aiutato a sviare le indagini, affermando il falso, o comunicando dal carcere con Irno e Pietrofesa, al fine di contendersi il controllo di Matierno. Ora ai legali degli indagati, il compito di presentare memorie difensive o redigere documenti in favore dei loro assistiti.