Un diverbio sfociato in una rissa, poi la spedizione punitiva con tanto di colpi d’arma da fuoco. E’ questa la prima ricostruzione sulla sparatoria avvenuta lunedì pomeriggio in via Dogana Vecchia a Salerno. Vittime del raid due fratelli tunisini, titolari di un’attività di ristorazione etnica in zona Santa Lucia: uno è stato colpito a entrambe le gambe, l’altro alla testa ma non da un proiettile. Non sarebbero in pericolo di vita ma restano ricoverati e piantonati al “Ruggi”.
Responsabili 3 salernitani, identificati e arrestati in poche ore, con l’accusa di duplice tentato omicidio, dai Carabinieri della Compagnia di Salerno, ma non è escluso che possano essere coinvolte altre persone. Alla base dell’agguato, che ha scosso l’intera Città d’Arechi, ci sarebbero vecchi dissapori tra un italiano e un tunisino, sfociati lunedì mattina in una furiosa lite, in cui sarebbe spuntata anche una spranga di ferro. Da qui, la vendetta consumatasi nel pomeriggio: almeno 8 i colpi di pistola esplosi in pieno centro storico, alcuni dei quali hanno colpito il tunisino, gli altri andati a vuoto. Sul posto, la Croce Rossa e le Forze dell’Ordine, mentre in città sale la paura: pare infatti che nel centro storico ci sia un clima teso tra i residenti della parte antica e i tanti stranieri che hanno trovato residenza in zona.
Una situazione subito attenzionata dal Prefetto Francesco Esposito, che dopo l’agguato ha immediatamente convocato una riunione di coordinamento con il Questore Giancarlo Conticchio e i vertici delle forze di polizia per implementare i controlli e presidiare la zona.