Una serata drammatica e carica di tensioni per la Salernitana e i suoi tifosi. La sfida decisiva per la salvezza contro la Sampdoria si è trasformata in un vero e proprio incubo allo stadio Arechi, culminata con la sospensione definitiva della gara e la conseguente retrocessione dei granata in Serie C. Tutto è degenerato al 66′, quando la Sampdoria ha segnato il secondo gol.
Subito, dalla Curva Sud Siberiano, è esplosa la furia dei tifosi salernitani: sono stati lanciati fumogeni, petardi e persino sediolini in campo. Un gesto di protesta e disperazione che ha costretto l’arbitro Doveri a interrompere immediatamente il match. Dopo circa una decina di minuti, l’arbitro ha provato a riprendere la partita. Le squadre sono tornate in campo, ma non appena il gioco stava per riprendere, la situazione è nuovamente degenerata.
Altri oggetti sono stati scagliati sul terreno di gioco, rendendo impossibile la prosecuzione dell’incontro. Doveri è stato costretto a decretare dunque la fine anticipata della competizione, facendo rientrare tutti negli spogliatoi. La gara, che sul campo si era fermata sul 2-0 per la Sampdoria, sarà omologata con il risultato di 3-0 a tavolino per i doriani.
Il verdetto è pesantissimo: la Salernitana retrocede ufficialmente in Serie C, chiudendo nel peggiore dei modi la stagione calcistica. In tribuna, anche il presidente, Danilo Iervolino, e l’amministratore delegato, Maurizio Milan, hanno assistito alla scena prima di abbandonare l’Arechi. Per i tifosi granata, il dolore più grande resta la fine di un sogno chiamato Serie B.
Pasquale Bortone