

La costa tra Calabria, Basilicata e Campania è stata battuta in lunga e in largo per l’intera giornata di ieri ma di Simon Gautier nessuna traccia. Il turista francese di 29 anni continua ad essere disperso. Dopo tre giorni di ricerche di lui non si sa nulla. Le notizie a disposizione dei soccorritori sono quelle lasciate al telefono venerdì mattina alle 9 dallo stesso ragazzo durante la chiamata al 112, con la quale ha chiesto aiuto. Ha detto di essersi perso durante un’escursione e di essere caduto in un dirupo procurandosi gravi fratture ad entrambe le gambe. Siccome era in un forte stato confusionale non è riuscito ad indicare l’esatta posizione in cui si trovava, ma avrebbe detto che di fronte a lui c’era una torre. Nel frattempo la batteria del cellulare si è scaricata e la conversazione si è interrotta. La notizia della sua scomparsa si è diffusa a macchia d’olio soprattutto nella giornata di ieri. Questo ha spinto diverse persone a contattare le forze dell’ordine per indicare fumi provenire da aree collinari o montagnose, ritenendoli possibili segnali da parte del turista disperso. Per questa ragione domenica scorsa le ricerche da San Giovanni a Piro, in Campania, hanno fatto ritorno a Maratea e si sono spinte, per la prima volta, fino a Tortora in Calabria. Nel pomeriggio i soccorritori hanno fatto ritorno sulla costa e le montagne sangiovannesi. Carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile, esperti del soccorso alpino con l’aiuto di un elicottero hanno ispezionato interi massicci e colline senza trovare indizi utili alle ricerche. Intanto si teme per le sorti del ragazzo. Se è finito in fondo ad un precipizio ed ha le gambe rotte non ha la possibilità di risalire in un luogo utile per farsi individuare. Chissà se con se aveva cibo e acqua sufficienti per nutrirsi e dissetarsi. Altrimenti sarà difficile che possa trascorrere altre giornate sotto il sole , soprattutto senza bere. A tre giorni dalla sua scomparsa nessuno si è fatto avanti per chiedere sue notizie e non si sa se fosse alloggiato in una struttura ricettiva o vagava con una tenda da campo, come ipotizzano gli inquirenti. Qualcuno ha diffuso la notizia che era stato ritrovato un orologio del ragazzo, ma è risultata una bufala. Inattendibile è risultata anche la segnalazione del titolare di una struttura ricettiva di Trecchina che aveva detto di averlo avuto come cliente. Le ricerche sono riprese questa mattina.
ANTONIETTA NICODEMO