E’ stato trasferito in carcere a Fuorni in attesa della convalida del fermo, Christian Persico, il 36enne accusato di essere l’omicida dell’ex compagna Assunta Sgarbini, detta Tina, ritrovata senza vita sabato scorso nella sua abitazione di Montecorvino Rovella. L’uomo, che aveva fatto perdere le sue tracce ed è stato poi ritrovato dopo 8 ore di fuga dai Carabinieri in una zona poco distante dal luogo della tragedia, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pubblico ministero, mentre gli investigatori continuano a lavorare per ricostruire quanto accaduto.
Per ora, attraverso l’esame esterno effettuato sul corpo della 47enne, madre di tre figli avuti da una precedente relazione, si conosce solo la causa della morte, avvenuta per “asfissia meccanica esterna”, ma sarà l’autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni, a dare maggiori risposte. Intanto, la salma di Tina si trova attualmente presso l’obitorio dell’ospedale di Eboli, mentre l’abitazione della donna è stata posta sotto sequestro.
In base a quanto ricostruito finora, Tina e Christian si erano lasciati dopo una relazione di quasi 10 anni: pare che il 36enne non accettasse la fine del loro rapporto, ma mai c’erano stati segnali o forme di violenza che potessero far presagire la tragedia che ha sconvolto la comunità di Montecorvino Rovella. Sabato mattina, Christian si sarebbe recato presso l’abitazione di Tina e al termine di un’accesa discussione l’avrebbe strangolata.
Al momento si lavora per capire se questa ricostruzione troverà fondamento, ma pare che ad avvalorare la pista del femminicidio ci sia un biglietto che l’uomo avrebbe lasciato ai genitori ammettendo di aver “fatto una cavolata”.