Avviato ufficialmente dalla Diocesi di Vallo della Lucania il processo di beatificazione di Marzia Filpo, giovane madre 39enne di Cannalonga, morta il 9 giugno 2016 dopo aver rinunciato alle cure necessarie per combattere una grave malattia pur di dare alla luce suo figlio. La causa sarà portata avanti dal Vescovo Vincenzo Calvosa, che ha annunciato l’inizio dell’iter in occasione del 52° anniversario di sacerdozio di don Luigi Rossi, parroco della comunità di Cannalonga.
Durante la cerimonia, sono state raccolte diverse testimonianze di chi ha conosciuto Marzia, e in particolare dei genitori, Domenicantonio Filpo e Maria Grazia Pizzolante, travolti dal dolore per aver perso Marzia 8 anni fa e nel giro di poco tempo anche un’altra figlia, Rosa, a causa della stessa malattia. Mons. Calvosa ha sottolineato la grande testimonianza di vita lasciata dalla giovane madre, una donna determinata che ha unito la sua passione per la medicina a una fede profonda. Marzia, infatti, ha dedicato la sua vita agli altri: dopo gli studi era diventata Primario Radiologo presso l’ospedale “San Raffaele” di Monte Compatri, in provincia di Roma, e alla sua carriera medica univa la preghiera e la vicinanza al prossimo.
Sposata con il collega, Marco Sammartino, poco dopo aver scoperto di essere in dolce attesa, la travolse la diagnosi di una grave malattia, ma nonostante la possibilità di iniziare le cure, Marzia decise di rinunciarvi pur di dare alla luce il suo bimbo, Tommaso Isaia, nato nell’agosto 2010, ma dopo 6 anni di lotta, la giovane madre dovette arrendersi alla malattia nel giugno 2016.
Ora, l’inizio dell’iter per la beatificazione sostenuto dalla Diocesi vallese, che ne sottolinea non solo il grande atto d’amore, ma una vera testimonianza di fede cristiana.