Capaccio, minacciò Alfieri per conto di Squecco. Al vigile Bernardi concessi i domiciliari.

Fu usato da Roberto Squecco per minacciare Franco Alfieri, ad Antonio Bernardi, l’agente della polizia municipale di Capaccio, già candidato sindaco nel 2017 per il Movimento 5Stelle  sono stati concessi gli arresti domiciliari. E’ l’ultimo step che riguarda l’inchiesta condotta dalla Dda di Salerno su un presunto scambio elettorale politico-mafioso  che avrebbe favorito la vittoria di Alfieri alle amministrative del 2019 a Capaccio-Paestum. Bernardi, che fino a che scoppiasse questa vicenda era stato indicato anche come un possibile candidato del dopo Alfieri, è stato sospeso dal servizio. Il gip del Tribunale di Salerno dunque ha accolto il ricorso dei difensori  e con il parere favorevole anche del pubblico ministero deciso per una rimodulazione della pena. Bernardi infatti era finito agli arresti nel marzo scorso. Secondo le accuse, assieme al dipendente comunale Michele Pecora avrebbe avvicinato l’assessore Mariarosaria Picariello per riferirle  i messaggi minatori  di Squecco da riportare ad Alfieri dopo che questi aveva preso le distanze dall’imprenditore fautore della sua vittoria elettorale e dal suo lido Kennedy,alla fine abbattuto. Al momento per la vicenda restano in carcere Squecco e Pecora , Alfieri è ai domiciliari, come dopo l’intervento del gip anche Bernardi, mentre la Picariello e Stefania Nobili indagate rispettivamente per favoreggiamento e corruzione sono tornate in libertà.