Sono serviti tre anni di indagini ai Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno per stanare il “clan dell’azzardo”, un’associazione per delinquere in grado di nascondere il gioco online illegale facendolo passare per totalmente legale e aggirare i controlli dei Monopoli dello Stato. 21 in totale i destinatari di misure cautelari e personali: in carcere i vertici dell’organizzazione, l’angrese Domenico Chiavazzo e il salernitano Paolo Memoli, mentre ai domiciliari è finito il foggiano Giovanni Petruzzellis, invece le misure reali hanno portato al sequestro di somme di denaro a diversi membri del gruppo, residenti nelle province di Salerno e Napoli, e in più sono scattati i sigilli a immobili, terreni, auto di lusso e tre società.
Il modus operandi, che prevedeva l’utilizzo di totem alterati simili a slot machine, era semplice ma ingegnoso, tanto da attirare l’interesse di diverse e note organizzazioni criminali, come il clan dei Casalesi.

