Santa Marina, lottizzazione abusiva. Tornano i sigilli sul fabbricato dissequestrato. Resta il braccio di ferro tra Procura, comune e privati.

Era stato sequestrato, poi dissequestrato, ora è di nuovo sotto sequestro. E’ quanto accaduto ad uno dei cinque fabbricati della presunta lottizzazione abusiva, nel mirino della Procura di Lagonegro dal luglio scorso,  quando furono apposti i sigilli a tutti e cinque i fabbricati e all’intera area,  nei pressi dell’ ex impianto di itticoltura nel comune di Santa Marina. Una superficie di 14.112 mq  in cui sono stati realizzati  gli immobili  affacciati sulla costa del Golfo di Policastro.  Una lottizzazione per la quale sono indagate diverse persone anche familiari del sindaco nei confronti delle quali  all’inizio dell’indagine furono elevate oltre 40 imputazioni in materia edilizia. L’indagato di uno dei cinque fabbricati ha chiesto ed ottenuto il dissequestro dal Riesame, ma lo stesso Tribunale del Riesame, in questi giorni ha accolto il ricorso della Procura ed ha confermato il sequestro originario disposto dal Gip di Lagonegro la scorsa estate . I sigilli, che erano stati rimossi, sono stati nuovamente apposti mercoledì scorso dalla Guardia di Finanza e dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Salerno. Ai tre indagati  il proprietario, un tecnico comunale e il legale rappresentante della ditta esecutrice dei lavori vengono contestati reati in materia edilizia . Nel comune di Santa Marina  il settore edilizio resta terreno di scontro tra Ente Locale,  proprietari di immobili  e Procura della Repubblica di Lagonegro, con quest’ultima che non da tregua. In circa due anni di indagini sono stati sequestrati diversi edifici ultimati o in via di ultimazione e denunciate decine e decine di persone, molte delle quali,  finite sotto processo.  La maxi inchiesta  è tutta ancora aperta . Ci si chiede quando la Procura vi porrà fine  e cosa realmente stia cercando.