Prosegue da oltre 20 giorni la mobilitazione degli operai della Cooper Standard a Battipaglia. I 370 lavoratori attendono ancora risposte concrete sulle reali intenzioni dell’azienda attiva nel settore della componentistica per auto, ma le sensazioni pare non siano ottimistiche.
Nei giorni scorsi, si è tenuto un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy tra Governo, sindacati e vertici aziendali per discutere della crisi dello stabilimento battipagliese: un tavolo istituzionale necessario per avviare un dialogo tra le parti contro la paventata chiusura dell’impianto, la cui produzione rischia di essere trasferita in Polonia e in Serbia. I rappresentanti sindacali hanno chiesto trasparenza sul futuro dello stabilimento e un impegno concreto da parte della multinazionale, mentre il Governo ha deciso di assumere un ruolo attivo nella gestione della vertenza, un segnale accolto favorevolmente dai sindacati nella speranza che il dialogo e il confronto possano tradursi in risposte concrete.
La crisi della Cooper Standard coinvolge l’intero territorio della Piana del Sele, non solo la città di Battipaglia, e la sua chiusura rappresenterebbe un durissimo colpo per l’economia locale, già vessata da altre difficoltà occupazionali. Le prossime settimane saranno dunque cruciali per capire se la multinazionale intenda rilanciare l’impianto salernitano oppure disimpegnarsi dal territorio e nel mentre il presidio davanti ai cancelli dello stabilimento continua giorno e notte, con turnazioni ed iniziative simboliche, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica.