Resta chiusa la SP 269 tra Ascea capoluogo e Ceraso e i consiglieri di minoranza del gruppo Ascea in testa, capeggiato dall’avvocato Pasquale D’Angiolillo, scrivono al Responsabile del settore Viabilità della Provincia di Salerno per segnalare le criticità e i disagi sollecitando provvedimenti ad horas. Si tratta di soli 100 metri, interdetti per favorire l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza legati a delle frane avvenuta in quel punto, ma sono diversi i disagi lamentati, in particolare dai cittadini delle frazioni di Terradura, Catona e Mandia, costretti ad utilizzare un tracciato alternativo – scrivono i consiglieri –“ realizzato dal comune di Ascea con un misto di terra battuta, materiale di risulta e cemento che non sembra avere i requisiti essenziali”. La chiusura totale al transito della strada era stata disposta dal settore Viabilità dell’amministrazione provinciale per il periodo dal 10 gennaio al 10 luglio al fine di consentire l’esecuzione dei lavori, ma i lavori, che avrebbero dovuto avere una durata di 168 giorni, sono attualmente fermi e non è intervenuta alcuna proroga . Anzi, aggiungono i consiglieri nella lettera, è stato approvato un nuovo quadro tecnico-economico a causa del “caro materiali” . L’intervento di tipo strutturale che aveva un costo già di oltre 800mila euro, avrà bisogno di ulteriori 250mila euro circa, e per coprire la maggiore spesa prevista, la Provincia di Salerno dovrà inoltrare un’apposita istanza di finanziamento integrativo. Il timore dei consiglieri è che dunque possano verificarsi ulteriori ritardi. Di qui il sollecito alla Provincia di Salerno affinchè adotti immediatamente i provvedimenti volti a garantire la ripresa e la definitiva conclusione dei lavori e la richiesta di conoscere e avere copia di tutti gli atti legati al procedimento, quali ordini di servizio per la riattivazione del cantiere o eventuali ordinanze di differimento dei termini di chiusura della strada.
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