Revocato a Nicola Oddati l’incarico di rappresentante della Regione Campania in seno alla Conferenza stato Regioni a Roma. Dopo il suo arresto nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sugli appalti al Rione Terra di Pozzuoli, la bufera si abbatte anche sulla Regione Campania, per cui Oddati svolgeva un ruolo dirigenziale chiamato dallo stesso De Luca, e in serata ieri è giunta la sospensione dall’incarico per lui. Nella sede istituzionale della Regione Campania a Roma infatti, secondo gli inquirenti, avvenivano gli incontri al centro dell’inchiesta e il passaggio di denaro. Dalle carte emerge infatti come Oddati avesse un ruolo entrale in quello che è stato definito “un comitato di affari”, come intermediario dell’imprenditore Salvatore Musella, interessato a aggiudicarsi appalti a Pozzuoli e favorito sia qui sia per altre gare a Taranto e Catanzaro. Da Musella Oddati riceveva somme di denaro periodicamente e anche il pagamento di spese sartoriali e per la casa, dell’ auto noleggiata a titolo personale e del pernottamento a Napoli per sé e la moglie. Una quantità di denaro consistente che emerge anche dalle intercettazioni. Oddati, secondo quanto emerso era coinvolto “senza uno schermo” e “senza che sentisse la necessità di ricorrere ad una qualche forma di istituzionale apparente distacco” in quanto voleva “prendere attivamente parte all’affare” attorno al rione Terra di Pozzuoli, era “interessato ad una propria visibilità diretta”. Il suo arresto ha scosso la comunità salernitana. Nato a Salerno nel 64 è originario di Battipaglia dove attualmente risiede . Bassoliniano prima e poi deluchiano, già dalle prime notizie sull’inchiesta a giugno 2022 aveva rinunciato ad ogni incarico nel Pd per cui era stato impiegato a livello nazionale. Aveva tentato la corsa a sindaco invano due volte , a Napoli, candidandosi alle primarie del Pd nel 2011 e a Battipaglia nel 2016.
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