Cilento, centro di ricerche e studi nel degrado e inutilizzato. Ieri la denuncia di 105 TV, oggi l’impegno di Sansone a favorirne l’apertura.

Il degrado  e soprattutto il mancato utilizzo del costoso centro studi e ricerche sulla biodiversità realizzato dall’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni a Vallo della Lucania,  segnalato ieri dalla redazione di 105 tg,  è una situazione che non intende trascurare il neo presidente della comunità del Parco, il sindaco di Ascea Stefano Sansone. Il caso è già alla sua attenzione. Ha già delle idee per il rilancio della maxi struttura,  ultimata da tempo ma nel totale abbandono. << Per valorizzare il centro studi, e renderlo un nodo strategico per la conservazione e valorizzazione della biodiversità – ha riferito a 105 tg –  credo bisogni renderlo un polo attrattivo per la ricerca, l’educazione e il turismo esperienziale, facendo rete con altre aree protette e mettendo in atto alcune strategie . Ad esempio, come sostiene il presidente dell ‘Ente Parco, creare convenzioni con atenei e centri di ricerca per ospitare tirocini, summer school,  e corsi di specializzazione su biodiversità, ecologia e sostenibilità. Si potrebbe anche  renderlo residenza per i ricercatori e avviare  un festival della biodiversità, coinvolgendo aziende green e sponsor per finanziarlo, partendo dalle realtà più virtuose della regione Campania, ma anche attività espositive insieme alle confederazioni degli agricoltori e dei produttori >>. Sono queste alcune delle azioni pensare dal presidente della comunità del Parco, idee che ha già condiviso con il suo vice Orlotti. Tutti e due,  dalla prossima settimana discuteranno la questione con i vertici dell’Ente, prima di dare vita alla prima assemblea programmatica della comunità dei sindaci dell’area protetta.