Ascea, distraevano beni aziendali per aggirare il fallimento. Condanne confermate per i costruttori Bertolini.

Confermata in secondo grado la condanna per i costruttori Bertolini di Ascea.La Corte d’appello di Salerno ha validato quanto stabilito dai giudici di Vallo, cioè una pena di 4 anni di reclusione per Giuseppe Bertolini e di due anni per la figlia Marianna . I due erano stati arrestati per una vicenda partita nel 2012, dopo il dichiarato fallimento per  debiti della Beton Bert, società di Bertolini senior,  e giunta al capolinea nel 2019  con l’operazione della Guardia di Finanza che coinvolse anche il fratello Antonio,usato come prestanome, il marito della figlia e  un carabiniere in servizio presso la stazione di Ascea accusati a vario titolo  all’epoca dei fatti di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, impiego di beni o utilità di provenienza illecita, intestazione fittizia e corruzione. In appello è stata confermata anche la condanna al risarcimento del danno alla Edil Cava di Battipaglia che vantava un credito di oltre un milione e mezzo di euro e dalla cui denuncia scaturì tutto. Mentre infatti  il creditore attendeva il pagamento di quanto dovuto, Bertolini fingeva la vendita di camion dalla sua società a quella della figlia. Emersero così passaggi e vendite fittizie, una serie di condotte volte alla distrazione dei beni della società al fine di sottrarli ai creditori e consentire così al re del cemento, di proseguire nella propria attività, attraverso altre società ricollegabili a quella apicale. Nel corso dell’operazione  vennero sequestrati 59 fabbricati, 37 terreni  e l’impianto di calcestruzzi di Castelnuovo Cilento per un ammontare di 10 milioni di euro.