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Scario, a Claudio Magris il premio Rugarli.

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Nel suggestivo scenario della Riviera di Tragara è stato consegnato a Scario il Premio Rugarli 2018 allo scrittore e accademico letterario Claudio Magris. Un’iniziativa promossa dall’ associazione culturale “Oltre Pisacane” in collaborazione con il Comune di  San Giovanni a Piro e il Polo museale, che giunta alla sua quarta edizione,  può registrare al suo attivo la presenza nel corso dei quattro anni precedenti  dei più importanti scrittori, letterari e sceneggiatori del palcoscenico italiano. Nello specifico il Premio è stato assegnato allo sceneggiatore e produttore cinematografico Pupi Avati, allo scrittore  e traduttore italiano Raffaele la Capria in concomitanza al critico letterario Silvio Perrella e alla scrittrice e poetessa Dacia Maraini. A consegnare il Premio a  Claudio Magris è stato il Sindaco del Comune di San Giovanni a Piro Ferdinando Palazzo che è risultato entusiasta per la presenza a Scario di uno dei più grandi saggisti italiani e per la realizzazione della manifestazione per la prima volta nel Comune di San Giovanni a Piro. Dopo la consegna del premio lo scrittore Magris ha discusso poi con l’avvocato Franco Maldonato, ideatore del Premio, di alcuni temi di valore universali come l’arte, l’amore e  la cultura.    

Maria Emilia Cobucci 

 

 

Sapri, Premio Internazionale " Don Giovannino Iantorno ". Il 30 luglio la consegna a Mons. Paglia.

 

 

 

 

 

 

 

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 Nel quarantennale della  rivolta del popolo di Sapri per l'apertura dell'Ospedale Immacolata, il Comune ha organizzato un doppio appuntamento nel ricordo di un evento che cambiò la storia della cittadina cilentana. Si inizierà il 28 Luglio con la presentazione del libro dell’Avvocato Franco Maldonato “La rivolta di Sapri” che racconta gli avvenimenti che caratterizzarono  la città in quei giorni, in particolare l’occupazione dei binari da parte di centinaia di persone che portò Sapri alla ribalta della cronaca nazionale. Il 30 Luglio invece in Villa Comunale si terrà, per l'ottavo anno consecutivo, il Premio Internazionale "Don Giovannino Iantorno". Un riconoscimento importante che l'amministrazione Gentile ha deciso di conferire a Monsignore Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la vita e Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II. Un premio istituito dal Comune di Sapri in memoria di un illustre personaggio, Don Giovannino,  che nel 1979 capeggiò la rivolta per l'apertura del nosocomio saprese, che ebbe il suo ultimo atto nell'occupazione della linea ferroviaria. Un gesto di protesta estremo che portò la città di Sapri alla ribalta della cronaca nazionale . "La consegna del Premio internazionale Don Giovannino Iantorno cade in un momento storico molto importante - ha dichiarato l'assessore Amalia Morabito - Infatti oltre ad essere il quarantesimo anniversario dell'apertura dell'Ospedale siamo riusciti anche a scongiurare la chiusura del Punto nascite del nosocomio saprese che avrebbe comportato poi la chiusura dell'intera struttura ospedaliera". Presente alla presentazione del Premio Internazionale anche la giornalista Rai Antonella Grippo, che nel 1979 partecipò attivamente alla protesta messa in campo dai cittadini sapresi. "Sono passati ormai quarant'anni da quella stagione e io che all'epoca ero una "ragazzaccia" di LottaContinua respirai da vicino quell'atmosfera, quell'ebbrezza di massa - ha chiarato la Grippo – Don Giovannino riuscì a catalizzare attorno a se con le sue idee l'attenzione di gran parte del popolo di Sapri. Quando la politica decide di appaltare la gestione della cosa pubblica prende congedo da se sesta”.

 

Maria Emilia Cobucci

Scario, Cristicchi benedice la rassegna " Equinozio d'Autunno ".

 

 

 

Grande successo di pubblico per l’anteprima della quattordicesima edizione di Equinozio d’Autunno, la kermesse canora fiore all’occhiello del Comune di San Giovanni a Piro, che danni ormai attrae migliaia di turisti proveniente da tutta Italia. La manifestazione canora, in programma nel mese di Settembre, è iniziata con lo spettacolo del Cantautore romano Simone Cristicchi, uno dei protagonisti del palcoscenico musicale italiano,  vincitore nel 2007 del Festival di Sanremo con il brano musicale Ti regalerò una rosa, un brano frutto dell’esperienza fatta dal cantante romano negli ospedali psichiatrici italiani. Un tema quest’ultimo affrontato da Cristicchi  anche durante la conferenza stampa che si è tenuta a Scario , dove il Cantautore rivela che “se non avesse scoperto l’arte intesa come pittura, disegno e musica probabilmente avrebbe avuto problemi a relazionarsi con il mondo esterno”. Presente all’incontro con il Cantautore romano il Sindaco del Comune di san Giovanni a Piro, Ferdinando Palazzo, entusiasta della presenza del cantante in questa quattordicesima edizione della manifestazione canora, il direttore artistico Don Gianni Citro e il Magistrato Nicola Graziani autore del libro Matricola 001, che racconta appunto l’esperienza che Graziani ha avuto all’interno dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, dove il magistrato si fece “rinchiudere” sotto mentite spoglie per tre giorni. Un intreccio dunque di sensazioni e di emozioni che il Cantante romano e il magistrato di Aversa hanno deciso di condividere con tutti gli ospiti presenti.  

 

 Maria Emilia Cobucci 

 

Il Cilento attraverso i suoi proverbi e detti tradizionali. Mimmo De Luca raccoglie nel suo libro un patrimonio che rischia di estinguersi.

“Pòvere chi càre e cerca aiùte” è il libro di Domenico Del Duca, autore saprese che ha concluso così un lungo lavoro di ricerca, durato anni, che gli ha permesso di raccogliere proverbi, detti e scioglilingua del Basso Cilento. Un patrimonio di cultura e tradizioni che rischiava di andare perduto e che Del Duca ha messo su carta  dopo un percorso che lo ha portato a viaggiare tra i tanti paesi del Golfo di Policastro e del Cilento , soprattutto interni. “Conoscere il Cilento è impossibile- ha detto- bisogna entrare a contatto con la gente, la sua generosità, la sua vita e raccogliere quanto viene offerto per comprenderlo nella sua complessità.” Il  titolo del libro è il primo proverbio che Del Duca ha sentito da ragazzo e che ha fatto scattare in lui la curiosità di andare a ricercare questi motti. A riferirglielo il padre, a cui il volume è dedicato. All’interno dell’opera ogni detto è tradotto e brevemente commentato, mentre a renderla più vitale e reale ci sono le foto d’epoca, non di paesaggi, ma di persone “perché questo libro- ha detto l’autore – è fatto di persone, di gente  che ha vissuto su questo territorio”. Il fine della raccolta è quello di preservare e tramandare tutta questa ricchezza culturale, spingendo le nuove generazioni alla ricerca delle proprie radici e a a riandare indietro coloro che hanno vissuto quegli anni più genuini ma magari lasciati in un cassetto della propria memoria. “Mi piace pensare- ha detto ancora Del Duca- che sia un libro da leggere nelle famiglie riunite. La cosa più bella che mi hanno detto è: “Voglio leggerlo a mio padre” . Questo è il senso. Così il proprio genitore può andare indietro ai suoi tempi”. Il libro di Del Duca, distribuito nelle edicole di zona, è  anche un inno al dialetto cilentano. “A me piace parlare in dialetto. grazie al dialetto ho conosciuto persone e risolto problemi all’estero che non altrimenti non avrei potuto. 4 o 5 anni fa in un famosissimo bar del Quebec il titolare sentendo il mio accento, riconobbe la mia provenienza e mi fece un’accoglienza calorosissima. Mai l’avrei immaginato”.

Daria Scarpitta

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