Buonabitacolo, Omicidio Pascuzzo. Il Pubblico Ministero presenta appello.
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- Pubblicato Martedì, 06 Ottobre 2020 14:45
La Procura di Lagonegro ha presentato ricorso in appello contro la condanna in primo grado a 18 anni di Karol Lapenta, reo confesso dell’omicidio del coetaneo Antonio Pascuzzo. Si attende dunque che venga fissata l’udienza per il processo di secondo grado sul terribile delitto avvenuto il 6 aprile 2018 a Buonabitacolo. Il Pubblico Ministero che già durante il processo a Lagonegro aveva chiesto, assieme all’avvocato delle parti civili, l’ergastolo per il giovane di origini polacche punta alla revisione delle sentenza di primo grado che invece non aveva riconosciuto due delle tre aggravanti contestate, in particolare la premeditazione e la crudeltà, e aveva comminato 18 anni di reclusione a per l’omicidio. Nel processo di primo grado erano emersi i rapporti tra Lapenta e Pascuzzo, due giovani, l’uno all’epoca dei fatti 18enne e l’altro 17enne, entrambi di origini straniere, il primo arrivato dalla Polonia e adottato ad 11 anni, il secondo da poco tornato a vivere a Buonabitacolo dal padre dopo aver trascorso l'infanzia in Perù con la madre. Due ragazzi che abitavano nello stesso paese ma che non si frequentavano se non per la cessione di piccole quantità di marijuana come doveva avvenire anche in quella terribile sera in cui si consumò il delitto. Il movente dell’omicidio infatti è stato sempre ricondotto alla volontà di Lapenta di appropriarsi di tutta la marijuana che Pascuzzo deteneva per lo spaccio, pur non avendone il denaro, un’azione però secondo i giudici di primo grado, non premeditata ma, decisa nel giro di una mezz’ora da quando i due avevano cioè, come dimostrano i tabulati telefonici, preso appuntamento. Queste conclusioni, però, che tenevano conto anche della difesa di Lapenta la quale ha sempre sostenuto l’incapacità di intendere e di volere del giovane, il suo disagio psichico e la mancata sussistenza di due aggravanti, non hanno mai collimato con la posizione del Pubblico Ministero che ha deciso di fare appello. In questo nuovo processo Karol Lapenta, al momento trasferito dal carcere di Potenza, non sarà più accompagnato dall’avvocato Michele Di Iesu, il legale che fino ad ora lo ha seguito.
Daria Scarpitta
Morte Casalnuovo, la sentenza definitiva della Cassazione. Assolto il Maresciallo Cunsolo.
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- Pubblicato Venerdì, 02 Ottobre 2020 09:17
La Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione del maresciallo dei carabinieri Giovanni Cunsolo in merito alla morte del giovane di Buonabitacolo Massimo Casalnuovo avvenuta nel 2011. Nella serata di ieri la pronuncia definitiva della Suprema Corte. Si chiude così un’annosa vicenda che aveva diviso a lungo gli animi sul territorio valdianese. Cunsolo era già stato assolto dal Tribunale di Sala Consilina, poi era stato condannato in secondo grado e, per decisione della Cassazione, era stato sottoposto ad un nuovo processo di secondo grado da cui era uscito ancora una volta con l’assoluzione. Il procuratore generale non aveva presentato opposizione alla sentenza d’appello ma la famiglia di Casalnuovo aveva deciso di rinnovare le proprie ragioni presentando ricorso. Adesso dunque si attendeva la terza e ultima pronuncia e nella giornata di ieri la Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalle parti civili confermando l’assoluzione piena per il maresciallo. Massimo Casalnuovo morì ad un posto di blocco dei carabinieri, cadde dal suo scooter battendo la testa fatalmente. Il maresciallo, all’epoca dei fatti comandante della stazione di Buonabitacolo e oggi in servizio a Centola-Palinuro, era stato accusato di aver con un calcio determinato lo slittamento del mezzo. Accuse ora definitivamente cadute. “ Si è chiuso un incubo durato nove anni- ha commentato l’avvocato Renialdo Lagreca difensore con l’avvocato Michele Pinto del maresciallo- Rimaniamo sereni, senza manifestazioni di gioia inopportune visto che la vicenda riguarda un evento luttuoso e drammatico. Il calvario del maresciallo Cunsolo, però, speriamo che faccia comprendere a tutti che i processi non si celebrano in piazza, nelle strade o sui social ma in tribunale e nei palazzi di giustizia dove è consentito alle parti di dire “mi oppongo” e a ciascuno di rappresentare la propria opinione”.
Daria Scarpitta
Sala, morta a 22 anni dopo un intervento per dimagrire. Oggi l'autopsia sul corpo di Rosaria.
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- Pubblicato Martedì, 12 Giugno 2018 13:31
Solo l’autopsia potrà stabilire esattamente cosa ha causato la morte di Rosaria Lobascio Intanto la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore ha già iscritto nel registro degli indagati 11 persone. A ricevere l’avviso di garanzia sono stati altrettanti medici con i quali la 22 enne di Sala Consillina era stata in contatto durante e dopo l’intervento chirurgico, a seguito del quale è deceduta. La studentessa salernitana ha perso la vita a distanza di pochi giorni dall’operazione chirurgica per la riduzione dello stomaco alla quale si era sottoposta per perdere peso. Tutti e 11 gli indagati sono accusati di omicidio colposo. Dei medici sotto inchiesta 9 sono in servizio presso l’ospedale di Mercato San Severino, dove Rosaria il 30 maggio fu operata. Gli altri due, invece, erano di turno al pronto soccorso dell’ospedale di Polla quando mercoledì sera, della scorsa settimana la giovane salese fu accompagnata dai genitori dopo essersi sentita male mentre era a casa. In quella occasione, pare, gli fu fatta una flebo ed una ecografia e poi dimessa. Il giorno dopo Rosaria morì nell’ospedale di Mercato San Severino a distanza di poche ore da un intervento d’urgenza. “ Una ragazza di 22 anni non può morire in questo modo e per un intervento divenuto ormai di routine – spiega l’avvocato Angelo Paladino che assiste la famiglia della ragazza – è fondamentale attendere l’esito dell’autopsia per stabilire esattamente cosa è accaduto e dove eventualmente sono state compiute delle imprudenze “ . Una tragedia attorno alla quale si unisce l’intera comunità di Sala Consilina a partire dalla sua amministrazione comunale.”Impossibile immaginare il dolore dei genitori – afferma il Sindaco Francesco Cavallone – per la perdita di una ragazza di 22 anni che aveva tutta la vita davanti a sé. Rosaria era una ragazza grande e piena di qualità. Saremo vicini ai familiari anche da un punto di vista giudiziario. Quanto accaduto-conclude il Sindaco – deve essere attentamente vagliato dagli organi inquirenti” . Oggi sarà eseguita l’autopsia e la salma sarà restituita ai familiari per i funerali.
Antonietta Nicodemo
OMICIDIO AD AGROPOLI. DONNA TROVATA NUDA ED IMBAVAGLIATA SUL LETTO. MARTEDI' L'AUTOPSIA
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- Pubblicato Giovedì, 04 Gennaio 2018 13:32
Shock ad Agropoli: una 48enne cinese è stata rinvenuta morta nella serata di mercoledì intorno alle 21.00 in un appartamento . La donna era nuda, legata ed imbavagliata sul letto. La pista seguita dagli inquirenti è quella dell'omicidio. Da un primo esame esterno effettuato sul corpo della donna, dal medico legale Adamo Maiese, all'Ospedale di Vallo della Lucania, dove al momento si trova il cadavere, è emerso che la donna è stata colpita alla testa e con molta probabilità è morta per asfissia meccanica violenta. Martedì l'autopsia che potrà fornire ulteriori chiarimenti.
Il serv. di caterina Guzzo
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