Santa Marina, ordinanza di demolizione nel mirino. Il Consiglio di Stato deciderà il prossimo 19 aprile.
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- Pubblicato Mercoledì, 02 Febbraio 2022 13:32
Il Consiglio di Stato è intervenuto sulla querelle in corso tra il Comune di Santa Marina e la famiglia Tagliaferri in merito all’ordinanza di demolizione disposta dall’ente nei confronti di un immobile di sua proprietà.
Il secondo grado della giustizia amministrativa ha ritenuto di dover approfondire le argomentazioni delle parti e ha per questo fissato al prossimo 19 aprile la trattazione in udienza. In attesa di entrare nel merito ed emettere il giudizio, il Consiglio di Stato ha disposto la sospensione dell’esecutività della sentenza del Tar che aveva dato ragione ai Tagliaferri.
Il Tar infatti aveva annullato l’ordinanza di demolizione del Comune di Santa Marina, ritenendola illegittima in quanto firmata da uno dei funzionari comunali condannati per abuso d’ufficio e dunque in posizione non corretta per poter emettere il provvedimento.
La querelle resta dunque ancora da definire. Ora il Consiglio di Stato, a cui si è appellato il Comune, ha sospeso la sentenza in attesa della decisione finale.
Piano di Zona S9, presunto concorso irregolare. Rinviati a giudizio l'ex sindaco Del Medico e gli altri 3 imputati. Il 16 aprile parte il processo.
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- Pubblicato Martedì, 28 Gennaio 2020 14:01
Sono stati rinviati a giudizio tutti e 4 gli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nel concorso per assistenti sociali al Piano di Zona S9. L’ex coordinatore Antonio Abbadessa, l’ex responsabile del Piano, in quanto all’epoca sindaco del Comune capofila, Giuseppe Del Medico e i componenti della commissione del concorso la dottoressa Caterina Speranza e il dottor Michele Giudice dovranno andare a processo per le ipotesi di reato di abuso d’ufficio e falso. Il Giudice per l’udienza preliminare presso il Tribunale di Lagonegro nella serata di lunedì ha deciso di approfondire in fase dibattimentale le contestazioni e i fatti presentati dall’accusa, che ipotizza pressioni sulla commissione nell’espletamento del concorso e di procedere fissando l’inizio del processo al prossimo 16 aprile. I fatti risalgono alla primavera del 2017. Le indagini scattarono dopo le dimissioni dell’ex funzionario del Piano Lorenzo Latella che proprio per il concorso finito sotto inchiesta aveva svolto le funzioni di segretario verbalizzante. Arrivarono due segnalazioni in Procura, una delle quali è stata archiviata. All’epoca anche il sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato e quello di Sapri Antonio Gentile, appena eletto, chiesero di fare chiarezza sulla vicenda. Tali dichiarazioni unite al fatto che la vicenda scoppiò nel pieno della campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Sapri ammantarono di significati politici l’accaduto. Al momento è stata ammessa la costituzione di parte civile dei Comuni di Sapri e Santa Marina che si sono presentati come parte offesa nella vicenda. Il concorso in questione intanto si è concluso senza alcun ricorso e attualmente i 5 assistenti sociali individuati con esso lavorano regolarmente presso il Piano. Il prossimo 16 aprile si aprirà il processo che punterà a chiarire la vicenda e le effettive responsabilità.
Daria Scarpitta
Castellabate, presunta lottizzazione abusiva. Prosciolto dall'accusa di corruzione l'ex Soprintendente di Salerno Gennaro Miccio.
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- Pubblicato Giovedì, 23 Gennaio 2020 13:24
Non luogo a procedere per l’ex Soprintendente di Salerno Gennaro Miccio e per il funzionario dell’Ente Domenico Palladino. Erano stati accusati di corruzione per la nomina di un architetto a loro vicino nell’ambito di un’inchiesta più ampia relativa ad una lottizzazione abusiva in contrada Alano a Castellabate che vedeva imputate altre 18 persone. Il pubblico Ministero aveva chiesto per loro il rinvio a giudizio ma mercoledì il gup presso il tribunale di Vallo della Lucania durante l’udienza preliminare ha accolto la tesi difensiva del legale Franco Maldonato e ha prosciolto perché il fatto non sussiste Miccio e Palladino, assieme all’architetto al centro della bufera e al legale rappresentante della società esecutrice delle opere, Giuseppe Beneduce di Alba Costruzioni. Sono stati invece rinviati a giudizio, per diversi reati dall’ abuso d’ufficio al falso e alla lottizzazione abusiva, il responsabile dell’ufficio urbanistica di Castellabate Adelio Nicoletta, il responsabile unico del procedimento Antonio Santoro, il responsabile del Suap di Vallo della Lucania Giovanni Infante e altre 13 persone tra titolari delle ditte coinvolte, direttori dei lavori e beneficiari del progetto. La vicenda risale al 2015 ed è relativa alla realizzazione di un fabbricato su tre livelli, composto da 15 appartamenti, box, posti auto e locali residenziali oltre che un muro di cemento armato nei pressi del demanio fluviale. Il progetto ottenne un primo no dalla Soprintendenza a causa della sua eccessiva consistenza dal punti di vista delle volumetrie. Poi, però, l’Ente dopo una, rimodulazione dell’opera diede il suo benestare. Secondo la Procura, la Soprintendenza cambiò posizione sul progetto non per le modifiche apportate ad esso, giudicate dalla pubblica accusa irrilevanti sul fronte delle volumetrie, ma per ottenere , in cambio dell’autorizzazione , la nomina di un architetto vicino a Miccio e Palladino. Il gup di Vallo però non ha accolto questa ricostruzione, e ha deciso di non procedere nei confronti dei rappresentanti della Soprintendenza. Restano in piedi tuttavia le accuse per le altre 16 persone coinvolte, visto che secondo la Procura la costruzione non aveva tutte le autorizzazioni necessarie, tra cui il nulla osta del Parco e aveva violato il Piano regolatore di Castellabate. A chiarire le vicende relative a tali contestazioni ci penserà il processo che si aprirà il 24 settembre 2020.
Daria Scarpitta
Torraca, la cabina Enel è abusiva e pericolosa. Dopo 33 anni arriva la sentenza della Cassazione. Il Tar ordina al Comune lo spostamento.
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- Pubblicato Lunedì, 14 Ottobre 2019 08:29
E’ abusiva ed è situata in una zona sismica e in a rischio idrogeologico. E’ la cabina primaria Enel in località San Martino nel Comune di Torraca. La sua illegittimità e pericolosità lo riferiscono gli atti giudiziari che sono stati prodotti durante il lungo procedimento iniziato nel 1986 con il ricorso presentato dall’imprenditore turistico Fulvio Manzione. Trentatrè anni fa impugnò il piano regolatore del Comune nella parte che prevede la costruzione dell’impianto
Enel su 18 ettari del suo fondo. E mentre la Giustizia discuteva la questione il manufatto contestato autorizzato dall ‘Ente Locale è stato costruito nel bel mezzo del fondo in cui insiste l’azienda agrituristica: “ Villaggio Rurale San Martino “, di cui è titolare lo stesso imprenditore. Quest’anno è arrivata la pronuncia definitiva del Consiglio di Stato e del Tar che di fatto hanno dato ragione al ricorrente. Nel giugno scorso il Tribunale Amministrativo ha ordinato al Comune di procedere all’esproprio o alla delocalizzazione della struttura di proprietà dell’Enel. In queste ultime settimane l ‘Ente Locale ha chiesto al Tar la proroga dei termini che erano stati fissati nella precedente ordinanza per lo spostamento della struttura, per la quale è stata individuata ormai da tempo anche un’ area alternativa. Intanto la stessa cabina è divenuta oggetto di una lettera- denuncia che il 10 ottobre scorso sempre Manzione ha consegnato al Comune e ai Carabinieri. Nella missiva spiega che : “ durante il black – out del 7 ottobre, che interessò Sapri e paesi limitrofi, nel manufatto dell’ Enel fuorilegge si sono registrate 2 pericolose esplosioni con grandi fiammate. A notarle sono state anche altri residenti di località San Martino” . Nella lettera Manzione evidenzia la pericolosità della struttura per l’incolumità pubblica. “ Oltre a insistere in un’area sistima – precisa - il manufatto è obsoleto e funziona con gas pressurizzati” . Dopo le fiammate registrate durante il recente black-out , in località San Martino di Torraca, è forte il timore che la cabina Enel possa esplodere. A questo punto si spera in un’ immediato spostamento dell’impianto
antonietta nicodemo
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