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Strage di Genova: è Francesco Cetrola l'ottava vittima dell'incidente

E' arrivata nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 maggio, la tragica notizia del riconoscimento di uno dei corpi dei due ultimi dispersi nell'incidente che si è verificato martedì sera al molo Giano, di Genova. Il cadavere di Francesco Cetrola è stato identificato dalla divisa che indossava.

E’ stata una nottata terribile per Santa Marina, incollata al televisore in trepida attesa da quando si è saputo del ritrovamento dell’ottava vittima della tragedia avvenuta al porto di Genova. E la notizia è arrivata intorno alle 23.30. La salma individuata era proprio quella di Francesco Cetrola, il maresciallo della Guardia Costiera, originario di Santa Marina. Non ce l’ha fatta il 38enne per cui in queste ore si era continuato a pregare e sperare. Sono stati proprio i suoi colleghi, i sommozzatori della Guardia Costiera a rinvenirne il corpo intorno alle 19.30 sul fondo del molo Giano, lì dove era crollata la parte più alta della torre. E’ stata la divisa ancora intatta, nonostante le ore trascorse in mare, a far capire che si trattava proprio di Francesco. Tuttavia, ci sono volute diverse ore per riuscire ad estrarre il corpo e dunque l’identificazione è avvenuta solo più tardi, lasciando a lungo nell’apprensione i familiari già affranti. Alla madre fino a questa mattina non le era ancora stato permesso di vedere il corpo del figlio forse per risparmiarle un dolore ancora più grande. A chi le ha parlato ha confidato di sentirsi come in un sogno e di essere consapevole che quando tutto le apparirà nella sua cruda realtà, sarà il momento più difficile di tutti.. Un triste destino quello che voluto che Francesco si trovasse lì, su quella maledetta torre, appena arrivato per iniziare il suo turno e dare il cambio a quegli altri militari che pure sono stati colti dalla morte mentre scendevano in ascensore dalla torre. Attimi fatali se si pensa che se solo l’impatto fosse avvenuto poco prima il numero delle vittime sarebbe stato minore. Francesco invece si trovava al suo posto per lavorare. assieme a lui il collega 33enne Gianni Iacoviello ancora disperso e uno dei militari poi riuscitosi a salvare gettandosi in mare . Ora bisognerà attendere che venga ritrovato anche l’ultimo corpo. Con ogni probabilità all’inizio della prossima settimana si terranno i funerali di Stato. Una delegazione dell’amministrazione comunale di Santa Marina e di cittadini del posto, amici di Francesco, si recherà a Genova per presenziare alla cerimonia. Poi il corpo tornerà nel suo paese natale e qui in occasione dei funerali privati verrà proclamato il lutto cittadino. Francesco un giovane che tutti ricordano come una persona buona, disponibile, ligia al dovere che parlava poco ma bene e che nell’ultimo periodo si era dedicato al volontariato a Torino dove viveva, doveva tornare a Santa Marina proprio di qui a qualche giorno per un’occasione gioiosa, il matrimonio di un amico. Terribile pensare invece che quello verso il suo paese d’origine sarà il suo ultimo viaggio.

Daria Scarpitta

Trovato il corpo di Francesco Cetrola

Ieri, intorno alle 22.30,  dopo più di tre ore di lavoro, i soccorritori hanno estratto la salma di uno dei due ultimi dispersi nell'incidente di Genova. Si tratta di Francesco Cetrola, 38 anni, di Santa Marina, ritrovato all'interno della cabina dell'ascensore, sotto le macerie della torre di controllo precipitata in mare.

I palombari hanno dovuto tagliare parte della struttura metallica della torre per avvicinarsi alla zona dove, già intorno alle 19.00 di venerdì,  era stato localizzato quel corpo, che poi è risultato essere del giovane maresciallo di Santa Marina.

Francesco Cetrola è stato identificato dalla divisa che indossava, che ha consentito, a persone vicine ai familiari, di confermare, quasi immediatamente, la tragica scoperta. Il cadavere di Cetrola è stato infatti riconosciuto a poca distanza dall'ora in cui è stata recuperata la salma, anche se la notizia ufficiale della sua morte è trapelata solo più tardi.

E' a lutto l'intera comunità di Santa Marina che si unisce al dolore dei parenti di Francesco e piange la perdita del caro concittadino.

 Manca ora all'appello solo il sergente Giovanni Jacoviello. Intanto dall'Istituto di medicina legale dell'ospedale San Martino  di Genova fanno sapere che tre vittime dell'incidente sono morte per annegamento, le altre quattro per politraumatismi da schiacciamento. E' quanto emerso dai rilievi autoptici effettuati.

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I sommozzatori hanno individuato sotto le macerie del molo Giano una parte del corpo di uno dei due dispersi e stanno lavorando per estrarre la salma. Non è ancora chiaro di chi si tratti, se del maresciallo Francesco Cetrola o del sergente Gianni Jacoviello. E mentre si continua a cercare oramai l'unico disperso, migliorano, invece, le condizioni dei quattro feriti sopravvissuti al disastro.

Intanto, la Compagnia Messina, armatore della Jolly Nero, accusa i rimorchiatori per l'incidente ma nel corso delle operazioni al molo Giano, è stata recuperata dai subacquei dei carabinieri e immediatamente messa sotto sequestro, la «scatola nera» della Centrale operativa dei piloti. Il ritrovamento è importante per ricostruire la dinamica dell'incidente perché all'interno dell'«hard disk» sarebbero registrate tutte le comunicazioni avvenute tra la stessa Centrale, la nave e la Capitaneria di porto.

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