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San Pietro al Tanagro. Incidente stradale: scontro tra due auto, muore un 18enne

Un'Alfa Mito con a bordo un giovane di 26 anni e una Fiat Panda con a bordo un ragazzo di 18 anni, si sono scontrate nei pressi del cimitero comunale di San Pietro al Tanagro. Nel violento impatto il conducente della Fiat è deceduto sul colpo mentre l'altro, alla guida dell'Alfa è stato trasportato immediatamente al Luigi Curto di Polla. L'incidente mortale si è verificato nel primo pomeriggio di oggi. Le cause sono ancora da accertare.

Casalbuono. Bomba al tritolo in una cava sulla A3 SA-RC, preoccupati i cittadini

Proseguono senza sosta e con il massimo riserbo le indagini avviate dopo il ritrovamento, di un ordigno ad altissimo potenziale sotto un cavalcavia dell’autostrada A3 Salerno Reggio Calabria, nel tratto che attraversa il comune di Casalbuono. Sull’episodio, che ha i connotati di un vero e proprio atto intimidatorio, stanno investigando non solo i carabinieri della Compagnia di Sala Consilina con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ma anche gli uomini della Direzione Distrettuale Antimafia. La bomba, collocata all’altezza del chilometro 119, era stata realizzata artigianalmente, ma quasi certamente da mani esperte; a notare il congegno esplosivo, venerdì sera, erano stati alcuni operai impegnati in un cantiere a ridosso del viadotto autostradale . Stavano per chiudere i cancelli quando hanno notato qualcosa che li ha insospettiti. Hanno fatto scattare subito l’allarme, tanto che nel giro di pochi minuti il posto è stato cinturato dalle forze dell’ordine. Accertati i fatti sono intervenuti anche gli artificieri che hanno provveduto alle operazioni di brillamento del congegno realizzato con una bombola di gpl per uso domestico e un notevole quantitativo di tritolo. In prossimità dell’ordigno, pare fosse stato collocato anche un biglietto, del quale però non è stato reso noto il contenuto. Da indiscrezioni, sembrerebbe che il biglietto contenesse intimidazioni e minacce, ma non è dato di sapere nei confronti di chi. I bombaroli, infatti, non sarebbero riusciti a portare a termine il piano dal momento che sarebbero stati notati proprio dagli operai a lavoro in prossimità del nuovo tracciato autostradale. I presunti attentatori sarebbero giunti a bordo di un’auto e avrebbero iniziato a posizionare la “bomba”, ignorando la presenza nella cava del proprietario e di alcuni dipendenti attardatisi, nel cantiere, per sbrigare le ultime faccende della giornata. I “bombaroli” avrebbero, così, solo in un secondo momento, notato i movimenti all’interno della cava, pare proprio mentre stavano sistemando l’ordigno. Di qui si sarebbero dati alla fuga lasciando la bombola di gas con il tritolo lungo la strada, come pure la miccia e il detonatore.

Roberta Cosentino

Sapri. Un pannello illumina il cippo funerario di epoca romana

Due destini, due tragiche vicende che viaggiano attraverso i secoli e si riuniscono accomunate dallo stesso dolore. Sembra essere questo il senso di quel pannello che da ieri sera è stato illuminato a Sapri in Piazza Plebiscito alle spalle dello storico cippo funerario di età romana dedicato a Lucio Sempronio Prisco. La linea comune di fondo è la perdita prematura di un figlio. Stessa terribile esperienza di Pompeo Prisco che, stando all’epigrafe posta sul monumento di età romana, avrebbe dovuto dire addio al figlio Lucio, morto all’età di 25 anni e sette mesi e di Teofilo Brugnoli, avvocato assiduo frequentatore del Golfo di Policastro costretto a vivere la stessa esperienza con la perdita precoce del figlio Dario. E proprio la visita a quel monumento e la lettura dell’epigrafe in latino avrebbero colpito l’avvocato quasi che quelle parole fossero state scolpite nella pietra più di 2000 anni prima per lui,mettendo a nudo la sua anima. Si legge infatti nell’epigrafe: “Se il destino non fosse stato crudele, qui avrebbero dovuti essere letti prima il padre e la madre”. Il tema della sopravvivenza dei genitori al figlio avrebbe colpito la riflessione di Brugnoli, tanto da spingerlo a trascrivere lo stesso epitaffio sulla tomba del figlio e a donare alla comunità di Sapri quel pannello di alluminio , un pannello fotovoltaico che dunque si autoalimenta in grado di dare nuova visibilità e spessore al cippo. Il monumento, forse risalente al I sec. D.C. venne ritrovato nell’area della villa romana di Santa Croce e poi trasferito a Piazza Plebiscito per dargli una collocazione più degna ma di fatot ha finito per eclissarsi tra le quotidiane attività dello slargo. Il pannello da ieri sera illumina il cippo e vi resterà forse per tutta l’estate per sondare gli umori della popolazione e arrivare poi a decidere se renderlo un’installazione permanente o meno. Comunque sia l’amministrazione comunale di Sapri ha accettato quanto proposto dall’avvocato Brugnoli e ha deciso di avviare il nuovo esperimento proprio nella giornata dei festeggiamenti per il nuovo titolo di città consegnato alla cittadina della Spigolatrice. Sabato le celebrazioni hanno interessato tutte le strade principali di Sapri, grazie anche alla Fanfara dei bersaglieri i Caltanissetta che è stata ospite della comunità. Con i loro cappelli piumati, il ritmo preciso e i suoni squillanti la Fanfara in tour nel salernitano è arrivata a Sapri e , dopo l’alzabandiera sotto il Comune, ha percorso Corso garibaldi per arrivare alla Stazione per la deposizione di una corona in memoria dei Caduti in Piazza Vittorio veneto e poi è tornata indietro per Piazza Plebiscito dove si trovava il nuovo monumento fino alla Villa Comunale. In serata poi lo spettacolo sul lungomare con l’esibizione della fanfara con tutte le marce che l’hanno resa celebre, ricordando pezzi della storia italiana, senza dimenticare lo storico Inno di Mameli e il celebre Flick flock. Una bellissima e colorata esperienza che ha dato il giusto tributo ad una nuova città.

Daria Scarpitta

Cilento. Droga, arrestati nel napoletano due pregiudicati di Polla

Due pregiudicati di Polla sono stati arrestati con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, traffico, detenzione e spaccio di droga. A finire in manette sono stati Antonio Cestaro e Cono Romano. Entrambi sono stati fermati dai carabinieri a bordo di una Toyota Yaris allo svincolo della Doganella nel napoletano. L'auto viaggiava ad alta velocità e la stradale di Fuorigrotta invano ha tentato di fermarla. I due sono sfuggiti al posto di blocco. Gli agenti dopo un lungo inseguimento li hanno fermati e arrestati. Nell'auto sono stati rivnenuti 16 cilindretti di eroina per un totale di 15 grammi, molto probabilmente destinati al mercato della droga del Vallo di Diano dove Cestaro e Romano stavano facendo rientro.

Antonietta Nicodemo

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