Teggiano. Restano gravi le condizioni di Maria Valitutti
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- Pubblicato Lunedì, 03 Giugno 2013 13:01
Restano gravi le condizioni di Maria Valitutti la 52 enne di Teggiano unica protagonista del terribile incidente avvenuto sabato, intorno alle otto, sulla strada provinciale 19 Teggiano- Polla . La donna a bordo della sua Fiat 600, dopo un volo di diversi metri, è finita, intrappolata tra le lamiere, in un torrente che scorre sotto l’arteria stradale nel tratto che attraversa la frazione Prato Perillo. La collaboratrice scolastica trasferita in eliambulanza al Ruggi di Salerno è stata sottoposta, già nella giornata di sabato, ad un lungo e complicato intervento chirurgico in seguito al quale i sanitari hanno preferito mantenere riservata la prognosi. Maria Valitutti, dal sinistro pare abbia riportato gravi lesioni agli arti inferiori e un grave trauma alla colonna vertebrale. Alla base del sinistro, sembrerebbero esserci le pessime condizioni del manto stradale reso viscido non solo dalla pioggia, ma anche da una notevole quantità di carburante. Pare infatti, che l’arteria fosse segnata da una lunga scia di sostanze oleose che avrebbero aumentato, e non di poco, la pericolosità della strada. La piccola utilitaria, che stava procedendo in direzione San Rufo, dopo aver perso aderenza con il manto stradale avrebbe preso velocità dando vita ad una lunga carambola. Una corsa terminata , dapprima contro la barriera del ponte e poi dopo un volo di diversi metri nelle acque del torrente Buco. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare diverse ore prima di riuscire a trarre in salvo la donna.
Roberta Cosentino
Sicilì. In carcere Luigi e Leonardo Paiano, 78 e 32 anni. Abusarono della nipote minorenne
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- Pubblicato Sabato, 01 Giugno 2013 16:03
La Cassazione condanna nonno e zio di Sicilì accusati di molestie sessuali su una loro nipote, all’epoca dei fatti ancora minorenne. La Suprema Corte ritenendo impresentabile il ricorso presentato dai legali della Difesa, gli avvocati Lentini e vallone, ha disposto il trasferimento in carcere per Luigi e Leonardo Paiano di 78 e 32 anni. Le indagini a carico dei due partirono tra il 2006 e 2007, quando la minore, affetta da un lieve ritardo psichico, assista dall’avvocato Francesco Borea, trovò la forza di denunciare i fatti, raccontando ai carabinieri quanto già da tempo stava subendo da parte dei suoi consanguinei. La vicenda suscitò rabbia e indignazione, anche perché vi era implicata la nonna materna, che a conoscenza dei fatti, invece di aiutare la ragazza, la minacciò che se solo avesse provato a raccontare l’accaduto l’avrebbe cacciata di casa. La fase preliminare delle indagini portò al rinvio a giudizio e in seguito alla pronunzia della sentenza di condanna in primo grado da parte dei giudici del Palazzo di Giustizia di Sala Consilina. Il provvedimento venne impugnato, in Appello, ma anche qui, ad aprile 2012, seppur la pena inflitta agli indagati venne lievemente ridotta, vennero nuovamente condannati. Nuova impugnazione del dispositivo, sempre dalla parte dei legali della difesa. Ma anche questa volta la pronunzia non è stata a loro favore ne tantomeno a favore dei loro assistiti. Nei giorni scorsi è giunta l’ultima e definitiva sentenza di condanna. La Cassazione, ritenendo impresentabile il ricorso ha condannato nonno e zio molestatori, rispettivamente, a 8 e 6 anni di reclusione in carcere. I provvedimenti sono stati già eseguiti e per questo Luigi e Leonardo Paiano sono stati già tradotti nella casa circondariale di Sala Consilina. Per la nonna, Maria Vassalli, 73enne, anche lei condannata, però a 6 mesi di reclusione, la pena è stata, invece, sospesa.
Roberta Cosentino
Vallo di Diano. Grave incidente sulla SP Teggiano-Polla, auto finisce in un torrente
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- Pubblicato Sabato, 01 Giugno 2013 15:55
Una fiat Seicento è finita in un torrente. Un volo di diversi metri che ha causato il ferimento della donna alla guida dell'autovettura, una 52enne di Teggiano, recuperata dal torrente e dalle lamiere dell'auto e immediatamente trasportata presso l'Ospedale di Polla, dove resta in prognosi riservata. La causa del grave incidente pare sia legata alla perdita di gasolio da parte di un camion. Lo sversamento ha interessato diversi Km della provinciale.
Incidente sulla SP Teggiano Polla. Parla Setaro, Dirigente del settore Ecologia Regione Campania
Ispani. Sull'atto intimidatorio i carabinieri escludono la matrice estorsiva
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- Pubblicato Sabato, 01 Giugno 2013 15:35
“Escludo che dietro tale gesto, possa nascondersi un disegno di matrice estorsiva; ritengo, invece, che sia il frutto di dissapori maturati in paese a seguito di azioni adottate dall’amministrazione comunale”. Sono queste le parole del capitano Emanuele Tamorri, comandante della compagnia carabinieri di Sapri, dopo la consegna, mercoledì di scorso, di una lettera intimidatoria al comune di Ispani. Un plico , anonimo, recapitato dall’addetta alle Poste , al cui interno, oltre ad un biglietto con su riportate scritte minacciose, era stato inserito anche un accendino, rivelatosi tale solo in un secondo momento, visto che a primo impatto è apparso con una cartaccia da fucile calibro dieci. Ad aprire il plico, normalmente affrancato, ma senza alcun timbro, è stato il responsabile dell’area amministrativa Pino Sirignano, dopo averla ricevuta insieme ad altra corrispondenza. Allertato il sindaco, immediata è scattata la denuncia . I carabinieri della stazione di Vibonati , diretti dal maresciallo domenico Gagliardo, hanno avviato le indagini per risalire agli autori del vile gesto. Ora si attendono gli esiti dei rilievi eseguiti dagli uomini dei reparti speciali dell’Arma, sia sulla busta che sul foglio dove tra le altre cose era stata riportata la scritta: chi semina vento raccoglie tempesta. Si è detto tranquillo e deciso a voler andare avanti nella sua azione di governo e soprattutto di difesa del suo territorio il sindaco di Ispani Edmondo Iannicelli “ Voglio ricordare a chi tenta di spaventarci – ha detto il primo cittadino il sindaco - che la nostra amministrazione non farà nessun passo indietro rispetto alle azioni intraprese. Continueremo a tenere alta la guardia contro gli abusi edilizi e i fenomeni che rischiano di inquinare la nostra comunità, come ad esempio lo spaccio degli stupefacenti. non mi lascio spaventare da atti come questi, ha concluso il primo cittadino, a chi ha intenzione di continuare con le intimidazioni consiglio di andar via perché non cedo ai ricatti”. Durante la sua carriera professionale Iannicelli è stato più volte vittima di atti intimidatori. Hanno tentato di bruciargli l’auto ed è stato posto sotto scorta nel periodo in cui ricoprì la carica di direttore generale dell’Asl di Lagonegro. “ “In questo caso però – afferma il capitano Tamorri – le guardie del corpo non sono necessarie ne per il sindaco e ne per altri amministratori”.
Roberta Cosentino
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