Sapri. "Il rapinatore" 17enne trasferito in un centro di accoglienza a Napoli
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- Pubblicato Sabato, 15 Giugno 2013 15:42
Il padre lo portava con se per scippi e rapine e alla fine si è ritrovato con un ordine di cattura da parte della procura di Napoli. E’ il triste epilogo di un'inchiesta giudiziaria condotta tra Pozzuoli e Bacoli e che ha interessato padre e figlio 17 enne. I due, che hanno legami con la cittadina di Sapri, risiedono da tempo a Pozzuoli e sono ritenuti responsabili di una serie di colpi messi a segno nell’area flegrea. Il minorenne, in particolare, è ritenuto reo di rapina, di fedi nuziali, oggetti preziosi, portafogli e scippi di borsette: attività criminale che avrebbe imparato a svolgere seguendo le orme della figura paterna. Secondo gli inquirenti, il padre lo portava con se per farsi aiutare nei piani criminosi, così il ragazzino avrebbe appreso le tecniche per rapinare agevolmente per strada. Il 17 enne, da un pò di tempo era stato dato in affidamento ai nonni paterni che risiedono a Sapri. Il padre, infatti, era già in carcere per gli stessi reati e la mamma non era in condizioni di accudirlo. E giovedì scorso, proprio a casa dei nonni, il minorenne, il quale era ricercato dalla giustizia napoletana, è stato intercettato e prelevato dai carabinieri che hanno immediatamente provveduto a trasferirlo presso il centro di prima accoglienza di Viale Colli Aminei, a Napoli.
Antonietta Nicodemo
Torre Orsaia. Nata senza braccia per colpa di un farmaco e lo stato non le riconosce l'indennità.
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- Pubblicato Sabato, 15 Giugno 2013 14:27
E’ senza braccia dalla nascita: una malformazione che Argentina Romanelli di Torre Orsaia ha contrattato a causa del “Contergan” che la madre ha assunto durante la gravidanza. Il “Contergan” è un farmaco che veniva usato dalle donne incinte contro il vomito ma che conteneva, tra i suoi principi attivi, il talidomide. Si tratta di una sostanza che, come è stato dimostrato , causa danni al feto, e in particolare contrasta la formazione di arti superiori ed inferiori. Ecco perchè nel 1962 lo Stato Italiano ritirò il pericoloso farmaco dal mercato riconoscendo un indennizzo alle vittime del talidomide, ma solo per quelle nate tra il 1959 e il 1965. Il medicinale tossico aveva una scadenza di 36 mesi e per questa ragione l’anno finale per l’assegnazione dell’indennizzo a carattere vitalizio fu fissato all'anno 1965. Intanto però il Contergan ha continuato a circolare, tant’è che la mamma di Argentina(Tina per parenti e amici), lo ha assunto in gravidanza nel 1969, mettendo al mondo una figlia senza braccia e che, nonostante affetta da sindrome da Talidomide, non può beneficiare del risarcimento. La famiglia Romanelli ha dunque dichiarato guerra al Ministero della Salute ritenendo la legge anticostituzionale perché contraria al principio di tutela della salute e della solidarietà. Ma nel maggio scorso il tribunale di Vallo della Lucania respinse il ricorso dei Romanelli, ricordando loro che la legge consente di chiedere il risarcimento ai sanitari che hanno prescritto il farmaco. Nel caso di Argentina però questo non è possibile perché la madre ha acquistato il Contergan in farmacia, senza alcuna ricetta ed autonomamente. “ Il problema – spiega il padre di Argentina- è che nel 1969 il farmaco era ancora in circolazione. Quindi la legge sul risarimento per le vittime di Talidomide è discriminante". "Presenteremo immediatamente ricorso in appello", afferma l'avvocato Ermano Zancla di Palermo. “ Il giudice di vallo della luvcania – tiene a precisare - non solo ci ha negato una consulenza medcico-legale ma a mio parere non ha neppure esaminato quale fosse l’oggetto della causa “.
Antonietta Nicodemo
Sapri. A 17anni già un rapinatore professionista: arrestato per sette colpi in un mese
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- Pubblicato Venerdì, 14 Giugno 2013 15:22
Un 17 enne è stato arrestato dai carabinieri a Sapri: è ritenuto responsabile di scippi e rapine compiute tra Pozzuoli e Bacoli.
"Il rapinatore", (appellativo con cui è stato ribattezzato dalle sue vittime), avrebbe messo a segno sette colpi, tra i mesi di aprile e maggio e a distanza di una settimana l'uno dall'altro. Il giovane professionista ha rubato borsette, portafogli e oggetti d'oro. Si muoveva a bordo di una Fiat Punto e prendeva di mira gli anziani.
I carabinieri del Nucleo Operativo e radiomobile di Pozzuoli lo hanno scovato e tratto in arresto a Sapri, dove il ragazzo si era trasferito, a casa dei nonni paterni. I militari dell'arma lo hanno ritrovato grazie a resoconti delle attività di controllo del territorio e con il supporto dei colleghi salernitani. Intanto continuano le indagini per identificare i suoi complici.
Cilento. Spaccio di droga: svelati i retroscena della fiorente attività. Tra gli arrestati, il figlio di un carabiniere
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- Pubblicato Giovedì, 13 Giugno 2013 14:57
Giovani, ma esperti e spregiudicati spacciatori. Altrettanto giovani gli assuntori, assidui clienti della banda di pusher che ormai da tempo gestiva il traffico di sostanze stupefacenti nel Cilento. Oltre ai pregiudicati di Capaccio Salvatore Maresca e Giancarlo Rossi, c’era chi, sperava di farla franca, nascondendosi dietro il nome del padre un brigadiere dei carabinieri, chi, invece, utilizzava la sua attività di pompe funebri come paravento per lo spaccio, chi ancora, da insospettabile pensava di passare inosservato e chi, addirittura, la droga la acquistava per il figlio tossicodipendente. Sono questi gli identikit delle sette persone finite, chi per un aspetto, chi per un altro, nel maxi blitz portato a termine, all’alba di ieri, dai carabinieri del comando provinciale di Salerno. L’arresto è scattato per sei persone, mentre per una donna, una 44enne vallese è stato disposto l’obbligo di firma. Nel corso della stessa operazione, inoltre più di 60 giovani, tutti tra i 17 e i 22 anni, sono stati, segnalati alla Prefettura di Salerno quali assuntori di sostanze stupefacenti. A svelare i contorni spesso inquietanti della fiorente attività sono stete prevalentemente le intercettazioni, anche se pare non sia stato facile ricostruire il giro visto che gli spacciatori si erano organizzati con un vero e proprio linguaggio in codice, trasmesso, poi ai loro clienti. “Guaglioni” erano gli spacciatori, “trovare lavoro” significava acquistare lo stupefacente, “porta i panni che ho freddo” era la frase con cui l’acquirente chiedeva il rifornimento allo spacciatore, quando, invece, i componenti della banda si comunicavano il confezionamento della droga, parlavano di capelli, “ facendo i capelli ad una signora”. Per indicare il prezzo, si faceva riferimento alla cilindrata delle auto. Ma le 85pagine dell’ordinanza emessa dal gip parlano anche di altro , come del fatto che ragazzi appena maggiorenni sborsavano fior di quattrini per la droga veniva acquistata sia per l’uso giornaliero che per occasioni speciali. Agli arresti domiciliari sono finiti il 25enne Costantino Leo, residente a Vallo della Lucania, il 29enne Luigi Noviello originario di Marano in provincia di Napoli, il 25enne cavese Emiliano Carrera, Nicola Paparazzo 32enne di Casal Velino, e i due pregiudicati di 31e 27 anni Salvatore Maresca Giancarlo Rossi, entrambi residenti a Capaccio Scalo. Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana.
Roberta Cosentino
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