Celle di Bulgheria, costringeva la moglie a prostituirsi, arrestato un 54enne
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- Pubblicato Martedì, 27 Agosto 2013 14:02
Aveva il suo aguzzino in casa, ma finalmente, ieri pomeriggio, i Carabinieri hanno messo fine al terribile incubo di una 35enne. I militari della Stazione di Torre Orsaia, agli ordini del Maresciallo Domenico Nucera, hanno, infatti, tratto in arresto un 54enne di Celle di Bulgheria, responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, minaccia, violenza sessuale continuata e sfruttamento della prostituzione. La terribile vicenda ha avuto inizio circa tre anni fa quando l’uomo iniziò a fare strane proposte sessuali alla sua compagna. Da allora sotto la minaccia di una pistola e con il ricatto di portarle via i due figli, il 54enne costringeva la donna a prostituirsi tra le mura domestiche, percependo un compenso di 100 Euro per ogni prestazione. L’attività investigativa, diretta dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Vallo della Lucania, Renato Martuscelli, ha permesso di appurare che gli uomini che entravano in quella casa erano tutti conoscenti del 54enne e provenivano da tutta la Provincia di Salerno. Il 54enne cellese durante il giorno gestiva gli appuntamenti e la sera faceva si che si consumassero all’interno della casa degli orrori. A giugno scorso l’epilogo. La giovane donna ha deciso di chiedere aiuto ai Carabinieri e denunciare tutti i terribili soprusi subiti dal suo uomo. Gli uomini dell’Arma, con la delicatezza degli psicologi e la determinatezza dei militari, hanno dapprima rincuorato e “messo” al sicuro la donna, poi sono immediatamente intervenuti traendo in arresto l’uomo per detenzione illecita di armi comuni da sparo, in quanto trovato in possesso di una pistola ed alcune munizioni non denunciate. Posto ai domiciliari in un’abitazione di Licusati, sono stati poi assunti gli elementi per richiedere la cattura per gli altri terribili reati, così il GIP del Tribunale di Vallo della Lucania, concordando con la locale Procura e con le indagini dell’Arma, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ponendo di fatto fine all’incubo della donna, che ora si trova al sicuro con i suoi due figli.
Roberta Cosentino
Centola, bimba aggredita da un cane
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- Pubblicato Martedì, 27 Agosto 2013 14:00
Forse voleva solo giocare, non aggredire la piccola che stava giocando in compagnia di alcune sue amichette, sta di fatto che la zampata di quel cane, un dogo argentino, le ha provocato una profonda lacerazione alla palpebra e per questo è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. E’questo quanto accaduto ieri pomeriggio a Centola. Sfortunata protagonista, come già accaduto qualche giorno fa a San Giovanni a Piro, una famiglia di Napoli in vacanza nel Cilento, come in vacanza sono anche i napoletani proprietari del cane di grossa taglia. Tutto si è consumato in pochi minuti. La bimba come detto stava giocando dinanzi l’abitazione presa in fitto dai suoi genitori, all’improvviso è arrivato il cane che l’ha colpita al volto con la zampa. E’scoppiata a piangere. Sono giunti i genitori che ritrovatala con il volto sanguinante l’hanno accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania.Vista la profonda ferita all’occhio la bambina è stata trasferita in sala operatoria e sottoposta ad un intervento chirurgico. Solo per miracolo la vista non ha subito alcuna compromissione. Sull’ennesimo fatto che vede il fedele amico dell’uomo trasformarsi in un violento nemico sono stati avviati i controlli previsti dalla normativa vigente. In questo caso, come accaduto appena una settimana fa a San Giovanni a Piro pare non sia stato necessario isolare e affidare l’animale all’Asl.
Roberta Cosentino
Montesano sulla Marcellana, violenta aggressione al Presidente delle "Formiche Operaie"
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- Pubblicato Martedì, 27 Agosto 2013 13:57
Camorrista in vacanza nel Cilento, Arrestato a Palinuro Michele di Nardo ritenuto il capo del clan Mallardo
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- Pubblicato Lunedì, 26 Agosto 2013 12:42
Da un post su facebook all’arresto. E’ finita così la latitanza del boss Michele di Nardo, il 34enne di Giugliano, ritenuto l’attuale capo del clan camorristico dei Mallardo, ricercato dal 2012 in tutta Europa e inserito nella lista dei pericolosi. L’uomo, era sfuggito a due ordinanze emesse ad aprile 2012 e luglio 2013 per associazione di tipo mafioso ed estorsione, ma la sua vita sotto falso nome è finita ieri mattina nel Cilento. Aveva scelto di trascorrere le vacanze al mare, con la sua avvenente fidanzata, a Palinuro, ed è stato proprio lì che i carabinieri della compagnia di Sapri diretti dal capitano Emanuele Tamorri lo hanno ammanettato tra lo stupore di turisti e residenti. Stava sorseggiando un drink seduto ad un tavolino di un bar ubicato nella piazzetta principale, quando i militari gli sono piombati addosso. Niente potuto fare se non consegnarsi senza opporre alcuna resistenza. Con sé aveva documenti falsi 2.000 euro in denaro contante e due biglietti per una nota discoteca del posto. Ai polsi del 34enne sono scattate subito le manette, mentre la 26enne, sua compagna è stata denunciata a piede libero per favoreggiamento. E’ stata lei qualche minuto prima di partire a scrivere sul suo profilo Facebook “finalmente in ferie, se me le rovinano li divoro”. E invece, proprio seguendo i suoi movimenti che i carabinieri hanno localizzato e acciuffato il boss. A Palinuro con falsi documenti avevano fittato una villa in riva al mare. L'uomo è considerato dagli investigatori l'attuale reggente del clan Mallardo. Il gruppo si è riorganizzato dopo i numerosi arresti delle forze dell'ordine e la condanna all'ergastolo dei due capi storici, i fratelli Giuseppe e Francesco Mallardo. In particolare, sempre secondo gli investigatori, il boss manteneva il controllo delle estorsioni e del traffico degli stupefacenti del clan. Dopo le formalità di rito è stato portato nella casa circondariale di Vallo della Lucania. La cattura di Di Nardo è frutto di un'operazione congiunta dei carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Castello di Cisterna (Napoli) e della compagnia di Sapri. Ai militari sono giunti i complimenti del procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti.
Roberta Cosentino
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