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Ascensori rotti nell'ospedale di Polla. L' asl avvia il procedimento disciplinare.

 

San Giovanni a Piro. Lottizzazione abusiva: sequestrato un albergo e lussuose ville

 Una nuova inchiesta della Procura di Vallo della Lucania ha portato al scoperta di un’altra presunta lottizzazione abusiva nel Comune di San Giovanni a Piro e all’emissione di undici avvisi di garanzia. Questa volta a finire nelle maglie della giustizia sono finiti un hotel e cinque lussuose ville. Sei strutture realizzate presumibilmente illecitamente in località Tripari, alla Frazione Bosco con la complicità, secondo gli inquirenti, dei dirigenti dell’ufficio tecnico comunale. Difatti nella lista degli indagati sono finiti i tre responsabili dell’Ufficio che si sono succeduti dal 2005 ad oggi: Nicola Greco, Roberto Rago e Raffaele Laino. Tutti e tre sono accusati di aver rilasciato illegittimamente permessi a costruire e per questo dovranno rispondere del reato di abuso d’ufficio. Gli altri otto indagati invece sono ritenuti responsabili di lottizzazione abusiva finalizzata ad illecita attività edilizia ed abusivismo edilizio. Tra questi figurano il titolare dell ‘Hotel, noto imprenditore del posto, il committente dei lavori, la ditta che li ha eseguiti e i proprietari delle cinque ville. Uno di Caserta, un altro di Mantova e gli altri del posto. Il sequestro è stato eseguito dai carabinieri della stazione di San Giovanni a Piro al comando del Maresciallo Roberto Ricotta. I sigilli sono stati apposti a tutte e sei le strutture per una volumetria complessiva di 4.000 metri quadri ed un valore totale di quattro milioni di euro. Particolarmente lussuoso l’hotel dotato di piscine, camere confortevoli e suite . Non è la prima volta che a San Giovanni a Piro viene portata a termine una maxi operazione di sequestro per lottizzazione abusiva. Nel 2012 i carabinieri apposero i sigilli a 52 case vacanza in località Valle Di Natale. Una inchiesta che portò alla denuncia di 112 persone.

Antonietta Nicodemo

Calcio, Nocerina: arrestato il patron Citarella. L'accusa: "Stipendi n nero ai calciatori.."

 

 

 Bufera giudiziaria sulla Nocerina Calcio e mandato d’arresto per il Presidente del team rossonero Giovanni Citarella. Questo è l’esito dell’operazione “Nuceria” che la Guardia di Finanza di Salerno sta portando a termine in queste ore, notificando le ordinanze di custodia cautelare in carcere non solo al patron della Nocerina ma anche al fratello Christian Citarella e al cognato di questo Alfonso Faiella. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla emissione di fatture false e al travestimento fraudolento di valori. 136 i soggetti indagati.In ballo c’è il doppio ruolo di Patron Citarella, dirigente nel mondo del calcio e imprenditore edile già coinvolto nell’inchiesta Due Torri sugli appalti truccati in provincia di Salerno. Secondo le risultanze di questa nuova indagine giudiziaria Giovanni Citarella, suo fratello e il cognato di questi , si erano fatti promotori di una associazione a delinquere che sfruttava un meccanismo complesso, quello delle cosiddette società cartiere. Società intestate a prestanome nullatenenti o a persone reclutate anche tra clochard senza fissa dimora e spesso irreperibili . Queste procedevano a sovrafatturazioni di prestazioni a favore di terze società, realmente operanti e in affari con la famiglia Citarella. Attraverso queste si creavano disponibilità finanziarie in contanti che servivano ai Citarella per pagare in nero ingenti somme di denaro a calciatori professionisti militanti nella Nocerina e ad altri tesserati e dipendenti della stessa società sportiva, e a pagare delle tangenti per l’aggiudicazione irregolare degli appalti pubblici dell’Ente Provincia di Salerno. Il meccanismo è stato scoperto dopo l’avvio di indagini sulla denuncia presentata da un giocatore della Nocerina relativa allo smarrimento di 5 assegni bancari emessi dalla società di calcio per un totale di 55 mila euro. Mentre è ancora in corso l’esecuzione delle ordinanze, Citarella infatti non si trovava nella sua abitazione a Nocera al momento del blitz, sono stati effettuati numerosi e ingenti sequestri. Tra i beni mobili e immobili a cui sono stati appositi i sigilli c’è il 42% del capitale sociale della Nocerina, il 50% della società che gestisce il Park Hotel a Mercato San Severino, luogo di ritiro del team rossonero, 53 fabbricati, 6 terreni, 95 autoveicoli e motocicli, un’imbarcazione e somme di denaro giacenti su circa 150 rapporti di natura finanziaria. Disposto anche il sequestro per equivalente di 34 milioni di euro corrispondenti alle imposte evase.

Daria Scarpitta

Furti alle farmacie dei distretti sanitari e degli ospedali: a Sapri si cerca la banda, a Solofra arrestati 3 cilentani

 

 Il furto alla farmacia del distretto sanitario di Sapri resta in attesa dell'identificazione dei ladri mentre è stato quantificato il valore dei medicinali rubati. Si aggirerebbe intorno ai 35 mila euro. Le immagini riprese dalle telecamere della videosorveglianza sono risultate inutilizzabili. Il video mostra  le ombre di tre persone che indisturbate forzano la finestra al primo piano sovrastante la famarcia ed entrano  nel deposito dei medicinali al pian terreno  portando via  costosi farmaci .  I carabinieri della compagnia di Sapri hanno già raccolto una serie di testimonianze per tentare di risalire agli autori senza escludere che si tratti della stessa banda che pochi giorni fa è stata colta in flagranza di reato presso la farmacia dell'ospedale di Solofra. “ Siamo in cottatto con i colleghi dell' avellinese – precisa il capitano Emanuele  Tamorri – e insieme stiamo confrontando alcuni elementi che potrebbero unire i due episodi. Anche in considerazione del fatto che i tre ladri  arrestati  sono proprio del Cilento” . A finire nella rete dei carabinieri di Solofra , infatti, sono  un 46 enne di Aropoli, un 20 enne di Giungano e un 19 enne di Capaccio. Ora tocca verificare se sono loro gli autori del furto messo  a segno nella  farmacia del distretto sanitario di Sapri ma anche di  Capaccio, Roccadaspide, Polla e  Vallo della Lucania, derubate nel giro di pochi mesi.

Antonietta Nicodemo

 

 

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