San Mauro Cilento, caso di legionella
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- Pubblicato Sabato, 08 Marzo 2014 14:20
E’ allarme legionella a San Mauro Cilento. Un meccanico del posto di 33 anni ha contratto la pericolosa infezione ed è in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale Monaldi di Napoli. Appena si è diffusa la notizia nel piccolo comune interno del salernitano i cittadini hanno iniziato a preoccuparsi temendo una diffusione del batterio e quindi un’epidemia. L’Asl nel frattempo ha provveduto a far eseguire alcuni esami all’interno degli ambienti frequentati dal giovane meccanico e sono stati già effettuati una serie di prelievi nell’officina dove è probabile che il giovane abbia contratto l’infezione polmonare. Non è escluso, infatti, che abbia contratto l'infezione mentre lavorava e che abbia inalato il batterio attraverso l’idropulitrice o dai filtri dell'aria condizionata delle auto. Prima del ricovero al Monaldi il meccanico cilentano ha trascorso alcuni giorni a casa con febbre alta e difficoltà di respirazione, poi la corsa all’ospedale di Vallo della Lucania ed infine il trasferimento a Napoli. La comunità locale segue con apprensione le sorti del 33 enne concittadino ma teme che non si tratti di un caso isolato. A tentare di tranquillizzare gli animi è il sindaco Giuseppe Cilento “ per il momento – dice – è l’unico episodio che si è registrato sul nostro territorio. Adesso non resta che attendere gli esiti delle analisi che ci permetteranno di risalire all’origine dell’infezione, che ricordo si contrae attraverso inalazione”. La legionella non si trasmette di persona in persona ma attraverso sistemi di condizionamento, di umidificazione o di trattamento dell‘aria.
Antonietta Nicodemo
Scandalo Forestale: Santoro condannata a 8 anni e 4 mesi di carcere
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- Pubblicato Sabato, 08 Marzo 2014 14:09
serv. di Roberta Cosentino
Otto anni e quattro mesi di reclusione. Questa la condanna per l’ex sovrintendente della Forestale Marta Santoro. E’ l’esito della sentenza di primo grado pronunciata questo pomeriggio dal gup Donatella Mancini, dopo l’udienza dibattimentale con rito abbreviato, durante la quale la difesa, costituita dai legali Angela Nigro, Antonio Zecca e Antonello Natale ha contestato i 17 capi d’imputazione per concussione tentata e consumata. Oltre alla condanna a otto anni e quattro mesi di reclusione, Santoro è stata interessata da un procedimento di interdizione perpetua dai pubblici uffici e condannata al pagamento delle spese processuali e al ristoro delle parti civili. La difesa ha chiesto e ottenuto dal gup Mancini la revoca dell’obbligo di firma, a cui era sottoposta l’ex sovrintendente. Per due degli episodi contestati, Marta Santoro è stata assolta. I legali della Santoro hanno annunciato ricorso in appello.
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Camerota, shock in paese: 49enne si impicca, parenti muoiono in incidente
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- Pubblicato Sabato, 08 Marzo 2014 13:51
Era diretta a Licusati per partecipare ai funerali del fratello che qualche ora prima si era tolto la vita impiccandosi ma un triste destino ha voluto che non raggiungesse mai il suo paese d’origine. Raffaella Cavaliere, casalinga, di 55 anni, ha perso la vita in un incidente stradale proprio mentre cercava di arrivare a Camerota. Con lei è morto anche il marito, Girolamo Calogero, di 53 anni. E’ riuscita invece a sopravvivere al violento impatto la terza persona che si trovava a bordo dell’auto, Agnese Quintiero, 35 anni, figlia di una sorella di Raffaella, che guidava la Peugeot 206. Il tragico incidente è avvenuto sulla A1 nei pressi di Arezzo: il veicolo all’improvviso è stato tamponato da un autoarticolato condotto da un rumeno. Il viaggio era iniziato da Treviso, dove i coniugi Calogero vivevano da tempo. Tutti e tre sarebbero dovuti essere presenti, venerdì scorso, nella chiesa di Licusati, ai funerali del loro caro Vincenzo, per un ultimo saluto. Vincenzo, 49 enne, celibe, noto commerciante del posto, gestiva un negozio di ricambi per auto e moto e giovedì mattina ha deciso di farla finita con la vita. Si è trattato di un gesto estremo compiuto in uno dei luoghi più sacri di Camerota, in un'area circostante il Santuario della Santissima Annunziata .
Antonietta Nicodemo
Aggressione shock a Vallo della Lucania Ragazzo sequestrato e picchiato per pochi euro
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- Pubblicato Venerdì, 07 Marzo 2014 14:52
Indagini a tutto campo per accertare i motivi che mercoledì sera hanno spinto due giovani di Vallo della Lucania di 29 e 26 anni, ora entrambi ai domiciliari, a sequestrare, picchiare e rapinare un loro coetaneo, anche lui vallese. Che si sia trattato di una bravata, di una vendetta personale o di una prova tecnica per un futuro criminale, lo accerteranno i carabinieri della locale. Sulle indagini, tuttavia, vige il massimo riserbo e ancora non è stato reso noto l’esito del processo per direttissima a cui i due giovani sono stati sottoposti nelle ore appena trascorse con l’accusa di rapina e sequestro di persona. Non è escluso che possa esservi una riserva. Intanto il Cilento continua ad interrogarsi sui motivi che hanno spinto i due giovani arrestati immediatamente dopo il racconto della vittima a mettere a segno un piano così assurdo. L’episodio, che si pensava fosse uno scherzo di carnevale in ritardo, si è consumato mercoledì sera in pieno centro sotto gli occhi increduli di diverse persone. I due giovani, hanno avvicinato la vittima mentre si trovava all’interno di un bar; l’hanno costretta prima ad uscire dal locale e poi a salire a bordo di un’auto. Dopo un lungo girovagare per le vie del centro, i due giovane, hanno condotto l’auto in una zona di campagna , una volta li, secondo il racconto della vittima, avrebbero , iniziato il pestaggio. Schiaffi , pugni e calci, fino a quando, senza nessun indugio, si sono fatti consegnare dal povero malcapitato, il portafogli con all’interno pochi euro. Dopo circa venti minuti di terrore, hanno riaccompagnato la vittima a nei pressi della sua abitazione per poi dileguarsi. Solo a quel punto il giovane ferito e in evidente stato di shock è stato soccorso e trasferito al San Luca da alcuni parenti. Le testimonianze rese dal giovane hanno permesso di individuare rapidamente i suoi due aggressori. Tratti in arresto si dovrà stabilire il perché di un gesto così assurdo.
Roberta Cosentino
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