GOLETTA VERDE. PRESENTATI I DATI DEL MONITORAGGIO. CARICHE BATTERICHE ELEVATE ALLE FOCI
Presentati questa mattina a Salerno i risultati dei monitoraggi effettuati da Goletta Verde di Legambiente. È una fotografia a tinte fosche quella scattata lungo le coste campane che continuano a subire la minaccia della mancata depurazione: su trenta punti monitorati sedici presentavano cariche batteriche elevate. in provincia di Salerno sono stati effettuati un totale di 11 campionamenti, nove dei quali risultati con concentrazioni di inquinanti oltre i limiti di legge. Per sette di questi il giudizio è di fortemente inquinato: alla foce del fiume Irno a Salerno; alla foce del Tusciano a Battipaglia; allo sbocco del canale di scarico presso Marina di Eboli; alla foce del rio nei pressi di via Posidonia a Laura di Capaccio; alla foce del fiume Picentino tra Salerno e Pontecagnano; alla foce del torrente Asa a Pontecagnano Faiano; alla foce del fiume Bussento a Policastro Bussentino (Santa Marina). Giudicati inquinati i campioni analizzati alla foce del fiume Solofrone tra Capaccio e Agropoli e alla foce Capo di Fiume in località Torre di Paestum – Licinella. I dati Arpac relativi ai controlli analitici svolti nel 2016 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione, sebbene non realizzati su tutti gli impianti e in numero adeguato, evidenziano appieno quanto sia critica la situazione.Su base regionale ben il 38% dei controlli è risultato “non conforme”, con punte di non conformità del 70% per gli impianti della provincia di Avellino e a seguire del 66% per quelli della provincia di Salerno.I bagnanti non se la passano bene neanche sul fronte dell’informazione. La cartellonistica in spiaggia è ancora troppo scarsa, quasi inesistente anche qui in Campania. E poi, rispetto ai 30 punti monitorati, addirittura su 28 questi, i tecnici di Legambiente hanno evidenziato la presenza di rifiuti di tutti i generi. A farla da padrona è la plastica, presente nel 100% dei casi; segue il vetro, ma anche carta e rifiuti vari. Una situazione non più tollerabile che rischia di compromettere una delle maggiori risorse di questa regione. Per questo Legambiente chiede che la carenza depurativa e l’attuazione del servizio idrico integrato in generale diventi davvero la priorità del neo istituito Ente Idrico Campano, al cui capo è posto un Comitato Esecutivo costituito da 20 Amministratori dei comuni campani.
Per l’occasione Legambiente ha presentato anche un reportage fotografico sulla situazione delle coste campane realizzato da Anna Paola Montuoro
Comunicato stampa
POLICASTRO, DRAGAGGIO AL PORTO. LA DENUNCIA DI MOSCATIELLO: "GLI ENTI COMPETENTI VIGILINO".
A Policastro non si placano le polemiche sui lavori di dragaggio al porto. Il Comune di Santa Marina è stato autorizzato da decreto della Direzione generale per l’ambiente e l’ecosistema della Regione Campania che ha dato il lasciapassare ai lavori di ripascimento della spiaggia sommersa di soprafflutto con i materiali estratti dai fondali del porto. Un progetto che è stato ridimensionato e che interessa 39.800 mc di materiale da utilizzare appunto per tale ripascimento a cui vanno ad aggiungersi altri 11 mila mc da utilizzare a risagomatura della spiaggia emersa. L’autorizzazione ha una validità di 36 mesi dalla data di rilascio e si avvale dei risultati dei rilievi eseguiti dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università Partenope di Napoli con la necessità per il Comune di osservare tutte le prescrizioni previste. Ma intanto, piovono le critiche dei turisti che in questi giorni affollano la spiaggia limitrofa ai lavori. Tra questi ci sono professionisti della materia, che sollevano dubbi anche sulla legittimità dell’intervento, e volti noti della politica come Giovanni Moscatiello, ex sindaco e attuale consigliere di Baronissi che da anni trascorre l’estate nella vicina Scario. La scorsa settimana è andato a mare in uno stabilimento balneare a un centinaio di metri dal porto policastrese. Da lui la denuncia sulle modalità con cui l’intervento viene eseguito e la richiesta di intervento a Capitaneria di porto, Carabinieri, e Procura per tutelare il mare da ciò che si trova nei fondali marini.
Ecco l'intervista rilasciata alla nostra emittente:
VALLO DI DIANO. E' ONLINE IL MUSEO DEGLI ALBERI MONUMENTALI.
Un sito dedicato al “Museo degli Alberi Monumentali” . La Comunità Montana Vallo di Diano ha messo on line dopo la conclusione del concorso “Alberi monumentali: testimonianze storiche da tutelare” promosso con le scuole primarie e secondari le foto degli alberi del territorio scovate dagli alunni e scattate perché ritenute di notevole interesse. E’ il succo dell’intero concorso con le immagini vincitrici ma anche le altre, patrimonio silenzioso della storia e dell’indentità di un territorio. Un museo online, il primo dell’area a Sud di Salerno, che permette di conservare in eterno il polmone verde e storico del Vallo di Diano oltre i pericoli che possono mettere a rischio la vità degli alberi, dal rischio idrogeologico, agli incendi, dai cambiamenti climatici alla mano dell’uomo. “Abbiamo voluto che i protagonisti di questa iniziativa fossero i nostri ragazzi – ha detto il Responsabile del Settore Foreste dell’Ente Beniamino Curcio – invitandoli a fotografare per svago alberi che loro ritenevano di speciale interesse Uno stimolo per spingere i ragazzi ad andare oltre il semplice aspetto esteriore delle piante, per comprenderne i messaggi che la presenza di un dato tipo di albero, di una specifica forma o dimensione, possono testimoniare. Un’immagine per conoscere, capire e per far comprendere l’importanza, la complessità, la variabilità e la bellezza che il tempo imprime su uno dei principali doni della natura: l’albero.” Ora questo è a disposizione di tutti. Basta andare sul sito www. museodeglialberimonumentali.it.
Daria Scarpitta
POLICASTRO. TURISTI IN FUGA. SEGNALATI A LEGAMBIENTE I LAVORI DI DRAGAGGIO AL PORTO.
“Mi chiedo come si possano fare certi lavori in piena estate. E’ veramente vergognoso”. Con queste parole questa mattina un gruppo di vacanzieri originari del Vallo di Diano ha segnalato alla nostra emittente e a Legambiente quanto ha visto accadere sul porto di Policastro Bussentino e sulla spiaggia limitrofa dove si erano recati per trascorrere una giornata all’insegna del mare e del relax. Da giorni è in corso infatti il dragaggio del porto ma quello che ha turbato i turisti è che il sedimento raccolto dalla grossa draga in fondo al mare venisse gettato sugli scogli adiacenti alla spiaggia e direttamente in acqua. “E’ come melma” ci hanno detto i vacanzieri che hanno girato un video poi inoltrato a Legambiente per documentare quanto sta accadendo in piena estate. I turisti dopo aver assistito ai lavori hanno deciso di andarsene dalla spiaggia di Policastro. Questa mattina ci siamo recati sul posto e abbiamo individuato i cumuli di sabbia di cui parlavano i turisti spalmati lungo il molo e sugli scogli che sono stati completamente coperti nel tratto che conduce al ristorante L’Uorto. La vicenda già era stata sollevata da alcuni cittadini e aveva portato a fine maggio l’associazione Fareverde Cilento a recarsi in Comune a Santa Marina per chiedere l’accesso agli atti per capire se l’operazione avviata avesse tutte le carte in regola. “ Stiamo verificando i documenti giunti in nostro possesso solo in questi giorni- ha detto la presidente dell’associazione ambientalista Assunta Grippo - al momento abbiamo chiesto l’intervento dell’Arpac perché analizzi il sedimento. Agli atti infatti ci sono solo dell’analisi effettuate dall’Università Federico II e vogliamo vederci chiaro perché il sedimento senza nessun processo di filtraggio o di pulizia viene rimesso in mare o sulla scogliera. Ci sono pervenute in questo periodo tantissime segnalazioni da parte dei cittadini per il cattivo odore e il colore marrone dell'acqua. Vigileremo per tranquillizzare il cittadino sulla tutela della sua salute”.
Daria Scarpitta
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