BALLERINO DI ATENA LUCANA AD "AMICI". VITTORIO ARDOVINO NEL TALENT DI MARIA DE FILIPPI.
Da Atena Lucana al “banco” di Amici. Il ballerino Vittorio Ardovino è riuscito nei giorni scorsi ad entrare nella scuola più famosa della televisione, nel talent seguitissimo di Maria De Filippi. Ardovino, 21 anni, valdianese doc come ha rimarcato lui stesso, si è esibito dinanzi all’etoile Eleonora Abbagnato strappandole un giudizio positivo, prima di aggiudicarsi uno dei 21 posti nella scuola. Per ora lo si può seguire durante la striscia nel daytime, e la soddisfazione è già tanta, ma l’obiettivo, è inutile dirlo, è riuscire ad arrivare al serale. Un percorso non facile, tanto più che devono passare mesi di studio, sfide e arrivi improvvisi di concorrenti come questo programma ci ha abituati. E poi c’è la questione della danza classica e della pretesa armonia della forma del corpo e dei movimenti che più volte ha creato problemi a ballerini che vengono dal moderno. E Vittorio, che , possibile stella di calcio , dopo aver visto il film street of fighters si è appassionato alòla danza e all’hip hop ne è consapevole. Ma il Vallo di Diano e tutto il resto del comprensorio è già in prima linea a fare il tifo per questo ballerino che già ha danzato nel programma Capitani Coraggiosi con Gianni Morandi e Claudio Maglioni, in Music, condotto da Paolo Bonolis, e al Concerto di Capodanno, trasmesso da Raiuno. Bello e talentuoso, sostenuto già da tanti fans, che hanno creato una pagina Fb dove seguire le sue avventure ad Amici, a Vittorio Ardovino non manca che trovare quel pizzico di fortuna che anche in un talent può fare la differenza.
Daria Scarpitta
LAURITO ABBRACCIA LA FAMIGLIA CAPO. CITTADINANZA ONORARIA ALLA FIGLIA DELLO STUDIOSO DEL NATURISMO.
“Non seminare per raccogliere subito. Saranno i tuoi figli, i tuoi fratelli e l’umanità a raccogliere.” Le parole di Nicola Capo, giornalista naturista originario di Laurito si sono compiute. La prova si è avuta sabato quando nell’aula consiliare del Comune si sono tirate le somme sull’opera, il lavoro e la figura di questo speciale lauritano, emigrato a 12 anni e diventato in Spagna un celebre editore, scrittore, propulsore dei principi del naturismo. “La sua opera non appartiene al passato ma vive ancora”- ha spiegato l’editore Giuseppe Galzerano che ha ricostruito la vita e il lavoro di Nicola Capo , scovato documenti preziosi e li ha raccolti in un libro. E in effetti le continue ristampe in Spagna degli scritti di Capo, le sue idee attuali sulla vita a contatto con la natura, sui principi vegetariani, e la testimonianza vivente della figlia Odina e delle nipoti, giunte a Laurito per visitare per la prima volta il paese paterno, mostrano come quanto seminato da questo figlio illustre del Cilento non sia morto, ma si stia ancora raccogliendo. Ecco perché il consiglio comunale di Laurito ha voluto all’unanimità conferire la cittadinanza onoraria a Odina Capo “ per il particolare valore culturale profuso dal padre nel campo della ricerca medica alternativa, testimoniato dalle numerose pubblicazioni che hanno dato lustro a Laurito”. Il sindaco Vincenzo Speranza ha accolto i discendenti di Capo esprimendo l’emozione per aver visitato insieme il paese natio del giornalista naturista, un’emozione condivisa con tutta la comunità. Le nipoti non hanno mancato di ricordare il grande legame che il nonno ha mantenuto con la sua terra, manifestato con la passione per la musica campana e con l’attenzione ai cibi tipici e naturali del Cilento. Grande la commozione di Odina che ha voluto regalare ai suoi nuovi concittadini la lettura molto suggestiva della lettera-testamento di Nicola Capo indirizzata, poco prima di morire alla moglie. In essa vi è la dichiarazione di amore eterno verso la donna e la costante affermazione dei principi del naturismo , di quella ricerca di amore e verità che intendeva continuare per sempre. Il carattere battagliero di Nicola Capo, che lo portò ad essere avversato dal fascismo e dal franchismo, si intravede oggi anche nelle discendenti, pronte a lottare per l’indipendenza della Catalogna. La giornata, intrisa di significati affettivi e culturali, si è conclusa con lo scoprimento di una targa in ricordo di Nicola Capo in Via Gelso, lì dove l’amministrazione ha ricostruito esservi stata l’abitazione che diede i natali al giornalista e lo ospitò durante l’infanzia.
Daria Scarpitta
GOLFO. CINEMA VICINI, POCHI UTENTI. LETTERA APERTA DEL GESTORE: "VIVIAMOLI PERCHE' NON SIANO L'ENNESIMO TRENO PERSO".
Servizio di Caterina Guzzo
Il teso integrale della lettera aperta:
Lettera aperta
ai cittadini, alle associazioni ed agli amministratori del comprensorio del Golfo di Policastro
luogo meraviglioso di una delle zone più belle ed amabili d’Italia … e una delle meno conosciute!
Oggi, proprio adesso, esistono due realtà in Cilento, gestite in rete, che offrono al territorio la possibilità di vivere bei momenti guardando un film o di emozionarsi, ridere e divertirsi assistendo a una rappresentazione teatrale o a un concerto.
Oggi queste due strutture offrono due cartelloni teatrali di livello nazionale.
NOI abbiamo l’opportunità di vivere tutto ciò, insieme.
Affinché questa opportunità non sia uno dei tanti treni persi per questo territorio, VIVIAMO queste due strutture, insieme preservando questa occasione creata da una serie di coincidenze favorevoli.
Facciamo rete, compatti, uniti, felici di cogliere questa incredibile opportunità! VIVIAMO e TUTELIAMO insieme i due bellissimi cineteatri del Golfo di Policastro:
il Ferrari di Sapri e il Tempio del Popolo di Policastro Bussentino sono casa nostra!
Abbonatevi al teatro e venite al cinema, cosi saremo vincenti!
Arrivederci al Tempio del Popolo - Arrivederci al Ferrari
"LA DEMOCRAZIA E' IN PERICOLO" . L'ALLARME DURANTE LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DELL'AVV. MALDONATO ALLA MONDADORI DI SALERNO.
“La democrazia è in pericolo .” Questo è l’allarme lanciato dall’avvocato Franco Maldonato dal Bookstore Mondadori a Salerno dove venerdì ha presentato il suo libro “La rivolta di Sapri”, dedicato all’appassionata stagione delle rivolte meridionali degli anni ’70 e in particolare a quella che a Sapri portò all’occupazione dei binari della ferrovia per ottenere l’apertura dell’ospedale. Un’occasione per discutere dinanzi ai lettori di quella passione civile che oggi non c’è più. In questo contesto Maldonato ha sollevato la questione: “ La democrazia è in pericolo – ha detto – dal 1948 al 1976 le percentuali di quanti hanno partecipato alle elezioni per il rinnovo del Parlamento si attestano attorno al 90%, oggi siamo al 40%. Questo è un’importante campanello d’allarme per avviare una riflessione su quello che è necessario fare per difendere le ragioni della democrazia” . A fare eco alle parole dello scrittore e a condensare il senso del libro, che va ben oltre il semplice racconto di un fatto ma lo rende chiave di lettura del presente, il Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Salerno Luigi Rossi che ha sottolineato l’attualità del libro di Maldonato. “ Prima della rivolta per l’ospedale, si assiste – ha detto - ad un crescendo di attese disilluse, di mediatori incapaci e anche disonesti e trapela la sfiducia nei linguaggi della rappresentanza, una sfiducia che getta le basi per il populismo. E’ quanto sta accadendo ai giorni nostri . La situazione attuale è anche peggio , la speranza è ridotta al lumicino e proprio intorno alla sanità non risolta c’è il rischio di un’altra rivolta.” Rossi fa riferimento proprio ai fatti locali e a quanto sta accadendo intorno all’ospedale di Vallo della Lucania. “ C’è una responsabilità- ha dichiarato senza mezzi termini – della rappresentanza locale che, per accontentare interessi di gruppi o di privati singoli, si spoglia dell’etica della rappresentanza.” La riflessione del professore è un messaggio che si attaglia anche alla situazione nazionale. “ Se non si risolve questa cosa della rappresentanza - ha concluso - la rivolta è estremamente reale, di nuovo, anche perché oggi bisogna fare i conti anche con il gap generazionale”.
Daria Scarpitta
LAURITO SI RIAPPROPRIA DELLA SUA STORIA. SABATO CITTADINANZA ONORARIA AL CITTADINO ILLUSTRE NICOLA CAPO.
Una strada a lui dedicata e la cittadinanza onoraria. Così Laurito si riappropria della sua storia e dell’illustre concittadino Nicola Capo, nato quaggiù nel 1899 ma diventato in Spagna un editore e autore molto conosciuto e apprezzato e ora riscoperto visto che le idee per cui all’epoca si spese come giornalista naturista oggi sono tornate prepotentemente di moda. Sabato alle 16 presso l’aula consiliare di Laurito alla presenza dei discendenti di Capo gli verrà conferita postuma la cittadinanza onoraria dall’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Speranza . Successivamente si terrà un convegno per tratteggiare la figura di Capo e alle 18.30 verrà scoperta una targa in suo onore in Via Gelso, luogo della sua nascita. All’incontro prenderà parte tra gli altri Giuseppe Galzerano. Dietro infatti la riscoperta di Nicola Capo c’è il lavoro di ricerca e studio che da anni porta avanti l’editore cilentano. E’ stato Galzerano con la sua passione per il nostro passato e la sua curiosità a scoprire questo personaggio sconosciuto nel Cilento. Nicola Capo, emigrò infatti giovanissimo prima in Uruguay e poi a Barcellona dove divenne un grande divulgatore della trofologia, una scienza dell’alimentazione che studia gli alimenti in rapporto all'organismo che se ne nutre e un difensore del naturismo, di un ritorno alla vita spontanea e primitiva a contatto con la natura . Fu un umanista, libero pensatore, un pacifista grande ammiratore di Gandhi, dedicò al Naturismo una rivista, Pentalfa, che ebbe una tiratura di 30mila copie e scrisse un centinaio di libri, più volte ristampati, sulla medicina naturista. Negli anni ’50 fondò la Federazione Vegetariana spagnola. Una figura attualissima che la tv spagnola si appresta a celebrare con uno speciale. La sua discendenza, come la sua vita, è stata ricostruita in un libro da Galzerano che è riuscito a contattare la figlia, Odina che ad 82 anni per la prima volta verrà a Laurito assieme alle figlie ed altri parenti per assistere alla cerimonia di sabato.
Daria Scarpitta