OSPEDALE DI SAPRI. SALVI I 114 POSTI LETTO
Il numero dei posti letto per l’Ospedale di Sapri resta invariato: 10 per cardiologia, 15 per chirurgia generale, 20 per medicina, 18 per ortopedia e traumatologia, 15 per ostetricia e ginecologia, 10 per pediatria, 4 per terapia intensiva, 6 per l’Utic, e 16 per lunga degenza e rianimazione. In totale sono 114. Questo significa che il Piano Ospedaliero approvato dal Governatore della regione Campania, non ha intaccato in tal senso quelle disposizioni che erano state già stabilite dai tecnici del Governo, per l’organizzazione dell’importante presidio ospedaliero situato nel golfo di Policastro. A riferirlo sono stati l’assemblea territoriale di Cittadinanza Attiva e il Tribunale per il diritto del Malato, che si dicono soddisfatti della buona notizia che investe la realtà sanitaria locale. La modifica del Piano regionale di Programmazione della Rete ospedaliera -come si ricorda- è stata terminata un mese fa, tra martedì 7 e Mercoledì 8 Novembre. Ma proprio questo tipo di azione, compiuta in piena notte, aveva fatto agitare alcuni esponenti all’interno dello stesso mondo politico regionale e aveva fatto avanzare il pensiero di un Piano ospedaliero “misterioso”, trasmettendo un segnale di pericolo anche alle associazioni e ai movimenti di partecipazione civica che da sempre operano per la tutela dei cittadini. E’ del 27 novembre scorso poi la notizia che il piano ospedaliero regionale di Vincenzo De Luca ha ricevuto l’ok del tavolo governativo, dopo circa quattro ore di serrato confronto con i rappresentanti dei ministeri della Salute e dell’Economia, ma con alcune prescrizioni che dovranno essere rigorosamente osservate. Lo ha comunicato Enrico Coscioni, consigliere per la Sanità del presidente della Regione e commissario per il piano di rientro dal debito sanitario in Campania. Quello che al momento sappiamo – riferiscono Cittadinanza Attiva e il Tribunale per il diritto del Malato- è che i posti letto di Sapri non sono stati toccati. Ci auguriamo che appropriate decisioni siano prese anche per quanto riguarda il personale medico e paramedico.
CATERINA GUZZO
VALLO DI DIANO, CONTROLLI SUL LAVORO AFFIDATI ALLA BASILICATA. LA CISL DI SALERNO "ATTO INCOERENTE".
La Cisl di Salerno giudica negativamente la scelta dell’Ispettorato Interregionale del Lavoro di trasferire la competenza dell’attività ispettiva per i comuni del Vallo di Diano agli uffici di Potenza e Matera.
“C’è sicuramente un effetto che rende più debole l’azione di tutela dei lavoratori. Poi questa decisione, dopo quella relativa al Tribunale di Sala Consilina accorpato a quello di Lagonegro, è assolutamente incoerente con gli assetti istituzionali e sociali della provincia di Salerno”, ha detto Gerardo Ceres, segretario generale del sindacato provinciale.
La Cisl di Salerno ritiene che l’operazione voglia, ancora una volta, assecondare le spinte politiche di chi aspira ad annettere alla Basilicata, scindendolo dalla Campania, questo importante territorio. “Di questo passo ci dobbiamo attendere che anche altri Enti rischiano di passare sotto la competenza territoriale della Basilicata”, ha continuato Ceres. “Come organizzazione sindacale, chiederemo al Ministero del Lavoro di adoperarsi affinché sia rivista e riconsiderata questa scelta, perché inopportuna non solo sul piano politico ma anche per i suoi effetti di inefficacia funzionale nel contrasto al lavoro illegale e nero. Ci appelliamo anche alle Istituzioni locali affinché si avversi tale scelta con atti e pronunciamenti dei propri organi democraticamente eletti”.
A sposare questa battaglia c’è anche la Federazione salernitana dei pensionati della Cisl, guidata da Giovanni Dell’Isola. “Bisogna evitare che tutto questo si concretizzi. Ecco perché chiediamo agli amministratori del territorio di sposare questa battaglia, che deve essere fatta per il bene della comunità valdianese”.
POLICASTRO, EX ITTICOLTURA. SPERANZA:" OPERA NON ABUSIVA, SANEREMO LE DIFFORMITA'." E SI RIAPRE LA QUERELLE SULLA PROPRIETA'.
"L'itticoltura non è abusiva. Ci sono solo delle difformità che possono essere sanate." Il Presidente della Comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo, Vincenzo Speranza, ridimensiona l'esito della sentenza del Tar di Salerno che ha respinto il ricorso dell'ente da lui rappresentato contro il Comune di Santa Marina. Prima ancora di presentare appello, l'Ente ha già deciso di seguire la procedura di accertamento di compatibilità paesaggistica postuma prevista dalla legge. "Il Tar come prima cosa - ha detto ancora Speranza- ammette che la proprietà di quell'area è dell'ente montano. Prima di festeggiare, consiglierei a qualcuno di leggere e studiare". E sul futuro dell'area continua : "E' un patrimonio che appartiene a tutte le popolazioni del comprensorio. Non può decidere solo il Comune di Santa Marina".
ACQUA SPORCA, CONSAC AVVERTE: "FENOMENI POSSIBILI IN TUTTO IL CILENTO A CAUSA DELLE PIOGGE".
Ancora acqua torbida a sud di Salerno. Ma questa volta non è un problema solo del Golfo di Policastro ma di tutta l’area cilentana con esclusione di pochi paesi. La Consac ha diramato un avviso in cui rende noto ai cittadini che l’acqua proveniente dalla quasi totalità delle sorgenti utilizzate per i prelievi potrebbe subire un naturale fenomeno di intorbidamento e che dunque, se dovesse risultare in qualche modo colorata, non va utilizzata per scopi potabili ma solo per altri usi. Tutto questo sarebbe dovuto, dice la Consac, alle “eccezionali precipitazioni atmosferiche” in atto in questi giorni e al particolare “ periodo di prolungata siccità”, per cui si sono registrate elevate quantità di pioggia cadute al suolo in tempi molto ridotti. Gli unici Comuni ad essere immuni da questo fenomeno dell’acqua torbida sono quelli di Alfano, Camerota, Casalvelino capoluogo, Castelnuovo capoluogo, Ceraso, Cuccaro Vetere, Futani, Laurito, Montano Antilia, Palinuro, Pollica, San Mauro Cilento capoluogo e Vallo della Lucania “in quanto serviti da sorgenti le cui falde sono sufficientemente profonde, tanto da non essere influenzate dalle eccezionali piogge in atto”.Il rischio dell’intorbidamento della risorsa per questi Comuni è pressocché nullo, dice Consac, che poi rassicura tutto il resto dell’area cilentana interessato da tali problemi in questo periodo che “il fenomeno è destinato ad esaurirsi con il miglioramento delle condizioni meteo”. La popolazione era già in allerta. Attendeva proprio questi giorni di pioggia per verificare le condizioni della risorsa in questo che può considerarsi come l’annus horribilis sul fronte idrico.
Daria Scarpitta
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