Vibonati, emergenza rifiuti. Nuovo appalto con regole rigide. E la raccolta resta in alto mare.
A Vibonati continua a rimanere sotto sequestro il centro di raccolta dei rifiuti solidi urbani, con gravi ripercussioni sul servizio, a danno dei cittadini. La questione è stata affrontata nella seduta di sabato scorso del consiglio comunale . Il Sindaco Franco Brusco dopo aver riepilogato le vicende che hanno portato alla situazione attuale ha fatto sapere che la gestione è stata affidata nuovamente, attraverso un regolare bando, alla Generale Interprice. Il primo cittadino ha anche precisato che il capitolato d’appalto è stato modificato e prevede, una serie di azioni che dovranno essere garantite per migliorare la qualità del servizio, rispetto a quello svolto fino ad oggi . I cittadini nel frattempo sono costretti a fare i conti con una raccolta inefficiente. Da due mesi circa, da quando cioè la Procura ha chiuso il sito di stoccaggio, l’umido può essere depositato solo due volte a settimana. Sono diminuiti anche i giorni di conferimento della frazione indifferenziata. Mentre aumentano gli stipendi arretrati degli operatori addetti alla raccolta. L’ultima mensilità ricevuta risale all’ottobre scorso. Il consigliere di minoranza Manuel Borrelli, durante il suo intervento in consiglio comunale, è tornato criticare duramente la gestione dei rifiuti ed ha chiesto un netto cambio di passo. “ In quattro anni – ha evidenziato – la percentuale di raccolta è calata di 10 punti e ai cittadini non viene garantito un servizio adeguato, nonostante i costi a loro carico “ . Per Borrelli sarebbe opportuno promuovere incontri sul territorio capaci di dare vita ad un processo virtuoso che faccia aumentare la percentuale di raccolta e diminuire le micro discariche abusive.
Antonietta Nicodemo
Maratea, area marina protetta. Stoppelli frena: "Siamo all'inizio. I soldi serviranno per uno studio rigoroso". Possibile anche un referendum consultivo tra i cittadini.
“L’iter è partito ma bisogna studiare se ci sono elementi di tutela”. Il sindaco di Maratea Daniele Stoppelli frena gli entusiasmi sul Parco marino protetto. All’indomani dell’incontro con l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata Gianni Rosa, favorevole all’istituzione dell’area, il primo cittadino si dice al lavoro ma chiarisce che il percorso da affrontare è ancora lungo e che i fondi annunciati dal Ministero per il momento comportano solo una nuova fase di studio. “Non è che tutte le aree possono essere assoggettate a tutela. – ci ha detto Stoppelli – La tutela deve essere su basi scientifiche. Quei soldi servono a fare uno studio rigoroso. All’esito di esso si valuteranno le aree che devono essere sottoposte a tutela e infine si verificherà l’impatto con il territorio, con quelli che sono a favore e quelli che sono contro”. Si era parlato infatti della volontà dell’amministrazione di indire un referendum per far esprimere direttamente i cittadini di Maratea sull’area marina protetta , più che calare dall’alto la decisione. D’altra parte dopo l’incontro con l’assessore regionale, era stato divulgato un comunicato in cui si parlava del lavoro congiunto di Regione e Comune per individuare una strategia indirizzata a ottenere le migliori ricadute sul territorio e a capire come il parco marino potesse diventare un’occasione di sviluppo per questa parte di Basilicata. E si era deciso di indire una serie di incontri e di iniziative finalizzate all’approfondimento e alla condivisione del significato di un Amp per Maratea e l’intera Regione. Il primo cittadino, però, non cede agli entusiasmi e non cambia posizione. Sin da subito aveva manifestato la volontà di aggiornare gli studi sull’area interessata e prendere tempo per accogliere tutte le differenti posizioni sulla questione. Ora, pure sbottonandosi di più sull’argomento, si mantiene cauto, precisando che l’iter è sì partito, ma nulla ancora di definitivo è stato deciso.
Daria Scarpitta
Sapri, le opinioni dei cittadini sulla classificazione negativa del mare, tra incredulità e incertezza sulle cause.
Daria Scarpitta si è recata sul lungomare per raccogliere le opinioni della gente sulla classificazione negativa delle acque del lungomare di Sapri da parte della Regione Campania che faranno partire la stagione con il divieto di balneazione. Oltre la reticenza di chi ha preferito non esprimersi davanti alle telecamere è emersa incredulità, difesa del proprio mare e soprattutto la volontà che vengano chiarite le cause per avere una visione più certa.
Ecco le interviste:
Mare a Sapri, operatori preoccupati. "Per noi è una debacle".
Dopo la classificazione negativa da parte della Regione Campania sulla qualità delle acque del lungomare di Sapri, gli operatori esprimono preoccupazioni. Siamo andati a raccogliere il punto di vista di uno degli storici albergatori di Sapri, la cui attività sorge proprio sul lungomare.
Ecco l'intervista a Nicodemo Giudice, titolare dell'Hotel Tirreno di Sapri:
Maratea, area marina protetta. I pescatori: " il Comune deliberi l'avvio dell'iter " .
“Chiediamo che il Consiglio comunale di Maratea deliberi favorevolmente sull'Area marina protetta Costa di Maratea e che l'amministrazione non perda tempo, accampando scuse irragionevoli”. A sostenerlo è Manuel Chiappetta, portavoce dell'Associazione di Coordinamento delle Imprese di Pesca di Maratea. La dichiarazione arriva dopo la tiepida accoglienza da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Daniele Stoppelli della notizia dello stanziamento di circa 500 mila euro per l’avvio dell’iter istruttorio dell’Amp giunta dal Ministero dell’Ambiente. Che non tutti fossero favorevoli all’Area marina protetta era cosa risaputa. Gli operatori portuali ed altre associazioni già a luglio avevano raccolto le firme per esprimere il proprio dissenso. Nei giorni scorsi poi assieme ai balneari, titolari delle concessioni demaniali, hanno ulteriormente frenato sulla sua costituzione. Il timore è che i vincoli del parco marino possano penalizzare il territorio, in particolare le spiagge che restano una delle ricchezze di Maratea. Ad essere messa in discussione è la perimetrazione dell’area che risale a studi del 2015. In base ad essa l’Amp si estenderà dal Canale di Mezzanotte a Castrocucco con la Zona dei Crivi trasformata in riserva integrale, le aree che vanno dalla Rotondella alla Torre Apprezzami l’Asino e dalla Punta di Matrella alla Punta di Caino Riserve generali e il resto Riserva Parziale. I portuali si dicono favorevoli alla tutela di alcune aree più ristrette senza che i vincoli vengano estesi a tutta la Costa con il rischio di paralizzare la pesca sportiva, il turismo balneare, i viaggi in barca con tutta l’economia che vi ruota attorno. Sulla scorta forse di questi diversi punti di vista che stanno animando il dibattito a Maratea e che sono rappresentati anche in seno alla giunta, il sindaco Stoppelli ha preso tempo, sottolineando la necessità di attualizzare gli studi esistenti ma scatenando anche il pressing da parte delle imprese di Pesca. “Il sindaco tergiversa – ha detto Chiappetta – Nuovi studi non sono giustificabili in questa fase storica dell'Area marina protetta. Se in futuro servissero approfondimenti, saranno ben accolti. In questa fase è necessario solo che il consiglio comunale si esprima favorevolmente sull'Amp, come del resto hanno fatto le assisi precedenti.” La partita è ancora aperta. Non si esclude in futuro un tavolo di confronto in cui coinvolgere anche la Regione Basilicata.
Daria Scarpitta
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