Terzo mandato, ora i ricorsi. Passa anche la norma che blocca le candidature alla Regione dei sindaci.

Il Governo potrebbe impugnare  la legge approvata martedì in consiglio regionale che consente la ricandidatura a governatore della Campania dell’attuale Presidente Vincenzo De Luca.  Il provvedimento fatto passare recepisce il limite del doppio mandato stabilito dalla norma nazionale ma sulla base del principio della non retroattività, afferma che questo divieto alla ricandidatura non toccherebbe De Luca,  ma  sarebbe valido solo da ora innanzi. “Si è trattato di un voto tecnico per recepire la norma, poi la scelta del candidato alle regionali toccherà al centrosinistra ” si giustificano i consiglieri regionali del Pd che hanno votato a favore nonostante il veto su De Luca ribadito più e più volte dal partito a livello nazionale, Ma il centrodestra insorge per questa norma definita ad personam , parla dell’esistenza di un Pd campano, distinto da quello nazionale, e una parte di esso non esclude che il provvedimento possa essere impugnato  perché in contrasto con la legge nazionale. Si delinea anche la possibilità che venga invalidato con un ricorso al Tar perché il centrodestra a inizio del consiglio regionale ha presentato una pregiudiziale in quanto la seduta, in cui era previsto l’esame del Documento di economia e finanza regionale, violava il regolamento. E a poter essere invalidati in tal caso sarebbero tutti gli atti della seduta e quindi anche la proposta di legge da presentare alle Camere per la modifica della riforma sull’autonomia differenziata, e la discussa proposta di modifica della legge elettorale che introduce un quorum del 2,5% per le liste collegate al presidente e l’obbligo  per i sindaci di dimettersi già in caso di presentazione della candidatura al consiglio regionale indipendentemente dall’esito del voto.